Gaetano Marchese, responsabile della centrale operativa del 118 di Palermo e Trapani, decide di rilasciare una dichiarazione per dare la sua versione dei fatti in merito alla notizia sul suo trasporto da Alghero a Palermo con un aereo dell’elisoccorso siciliano. Un “presunto” abuso che ha scatenato polemiche anche sui social network dove in tanti hanno chiesto le sue dimissioni.
“I voli extraregionali sono autorizzati direttamente dal direttore di centrale o tramite l’assessorato regionale, in particolar modo quelli con destinazione Ismett. Lo prevede il capitolato tecnico d’appalto sottoscritto tra la Regione e la Inaer Aviation Italia che si è aggiudicata la gara. Lo abbiamo fatto tante volte con le regioni limitrofe e anche con nazioni vicine come la Tunisia“.
“Ho chiesto l’intervento dell’Ismett perché nell’ospedale di Alghero, dove ero stato trasferito solo dopo tre ore dal mio arrivo, mi è stata fatta u, ismett palermo, inaer aviation italia na Tac. Esame che avevo richiesto sin dal mio arrivo attorno alle 00.30. Avevo subito compreso che il mio caso era stato sottovalutato dall’equipe di Alghero. Io non avevo un aunerisma, ma una dissecazione aortica. Ogni ora che trascorrevo ad Alghero rischiavo di morire. Avevo compreso tutti i sintomi, visto che appena 20 giorni prima improvvisamente anche mia madre ha avuto la stessa patologia”.
“Mi avevano proposto di andare all’ospedale di Sassari, ma visto che si era perso già tempo prezioso e pensando di dovere essere trasferito a Cagliari, con tempi di trasferimento di oltre tre ore in ambulanza, avevo chiesto e ottenuto il trasferimento all’Ismett di Palermo. Nessun abuso è stato compiuto e tutto nel rispetto delle regole. Ho solo da medico tutelato la mia salute come quella dai tanti pazienti trasportati e salvati dal 118. In questo momento sono tuttora ricoverato e molto provato. Ma assicuro sin da adesso che tutelerò la mia immagine in tutte le sedi opportune”.
A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore della Sanità della regione sarda che ha ricevuto una relazione dalla Asl 1 e che assicura che non ci sono stati ritardi e che la diagnosi era corretta. “I soccorsi prestati al direttore del 118 di Palermo Gaetano Marchese sono stati corretti, prestati tempestivamente e conclusi con una diagnosi chiara, che imponeva la necessità di essere immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. La decisione di tornare in Sicilia è pertanto solo e soltanto una scelta personale del paziente, non certo attribuibile a carenze o mancanze da parte del nostro sistema sanitario”.
“Il paziente è arrivato in ospedale ad Alghero alle 00.30 del 16 gennaio scorso a bordo di un’ambulanza medicalizzata dopo aver chiamato il 118, lamentando un dolore al torace. È stato sottoposto a tutti gli esami, dall’elettrocardiogramma che ha escluso l’infarto, agli esami di laboratorio fino alla Tac che ha permesso di formulare la diagnosi, confermata alle 3.45 dalla consulenza cardiochirurgica, cioè un aneurisma dissecante dell’aorta. Gli è stato così consigliato di entrare immediatamente in sala operatoria a Sassari, dove tutto era già pronto. Ma Il dottor Marchese ha scelto di tornare in Sicilia, perdendo ore preziose visto che è stato operato solo sei ore più tardi. Ora sostiene che la dissecazione non gli sia stata riconosciuta e che perciò ha ritenuto di non farsi operare a Sassari ne a Cagliari: ma quella diagnosi è scritta nero su bianco, così come tutti gli orari sono registrati elettronicamente”.