Momenti di paura per gli uomini di una motovedetta della Guardia Costiera italiana. I marinai a bordo dell’imbarcazione che stavano soccorrendo un gommone con alcuni migranti sono stati minacciati da alcune persone armate su un barchino, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli uomini armati hanno preteso la restituzione della barca su cui navigavano i clandestini: il personale della Guardia Costiera, che non è armato, ha effettuato il trasbordo dei migranti ed ha consegnato il mezzo ai pirati. Si tratta dell’ennesimo segnale della crisi che sta attraversando la Libia e questa area del Mediterraneo.
Intanto proseguono gli arrivi di migranti: sei gommoni la scorsa notte, una decina stamani. In nottata sono state soccorse 600 persone partite dalle coste libiche: 390 di loro sono state trasferite sulla Peluso della Guardia costiera mentre altri 184 sono stati imbarcati da una nave islandese che fa parte dell’operazione Triton.
Stamattina un altro gommone e una decina di imbarcazioni sono state intercettate nel Canale di Sicilia e sono scattati i soccorsi a circa 120 miglia a sud di Lampedusa, per 290 migranti, fra cui alcune donne incinte. Tra gli sbarcati a Pozzallo anche un giovane centroafricano ferito da un’arma da fuoco: alla polizia ha raccontato che a sparargli sono stati i contrabbandieri.