La reazione della polizia agli attacchi di Copenaghen è stata immediata e durissima. E’ stato ucciso quello che viene ritenuto il criminale che ha sparato in due diversi attentati. Altre due persone, in qualche modo coinvolte, sono state arrestate. Uno choc per una capitale tranquilla come Copenaghen.
Dopo gli attentati di ieri, avvenuti durante una conferenza su Islam e Libertà di parola e in una sinagoga, la polizia danese per tutta la notte è stata impegnata in una vera e propria caccia all’uomo che ha impegnato decine di uomini. E nella notte, quando ormai sull’attentatore si era chiuso il cerchio, c’è stato un conflitto a fuoco che ha portato alla uccisione di un uomo, un pregiudicato di nazionalità danese di 22 anni: sarebbe lui il responsabile degli attentati, secondo quanto dichiarato dalla polizia locale. E di sicuro gli attentati degli ultimi mesi portati avanti dall’Isis hanno in qualche modo condizionato il giovane, ritenuto vicino all’Islam.
Sembra da escludere, almeno per il momento, il coinvolgimento di una seconda persona nei due attentati. Sembra che sia stato il fuggitivo ad aprire per primo il fuoco sugli agenti che lo stavano pedinando nella zona della stazione ferroviaria di Norrebro. Nell’operazione di polizia, comunque, sono state arrestate altre due persone, in qualche modo coinvolte nell’azione criminale ma forse non direttamente responsabili delle due sparatorie.
Ancora comunque non sono del tutto chiari i contorni dell’operazione notturna e non sembra ci sia stata una rivendicazione del folle gesto da parte di alcuna organizzazione.
Ieri Copenaghen ha vissuto una giornata di follia che ha ricordato da vicino le drammatiche ore vissute dalla Francia il mese scorso, per l’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo. Il primo attacco è stato all’interno del Krudttoenden cafe dove veniva ospitato un dibattito sull’Islam e la libertà di parola, organizzato dall’artista svedese Lars Vilks, già nel mirino degli estremisti islamici per le tante caricature di Maometto ritenute offensive. L’attentatore ha sparato almeno 30 colpi, uccidendo un civile, il regista Finn Norgaard, 55 anni e ferendo alcuni agenti: illeso Vilks, che era certamente l’obiettivo.
La seconda sparatoria avvenuta in una sinagoga è costata la vita a una persona di religione ebraica, Dan Uzan di 37 anni, colpito alla testa: anche in questo caso ci sono stati alcuni poliziotti feriti.