Una moschea sciita, situata nella zona di Hayatabad, a Peshawar, nel Nord-Ovest del paese, è stata attaccata da un gruppo di militanti talebani durante la preghiera del venerdì. L’attacco ha causato 20 morti mentre diverse decine di feriti sono in trattamento presso il complesso medico di Hayatabad.
Khyber Pakhtunkhwa Nasir Durrani, ispettore generale della polizia (Igp), ha spiegato all’agenzia Misna, che gli assalitori sono entrati nella moschea scalando un muro di un edificio in costruzione adiacente alla moschea; erano arrivati su una macchina che poi è stata bruciata. Durrani ha aggiunto che il primo attentatore suicida ha effettuato l’attacco nell’atrio della moschea, mentre il corpo del secondo kamikaze è stato recuperato dall’interno dell’edificio. Secondo l’ispettore, un terzo attentatore suicida che tentava di far esplodere il suo giubbotto è stato fermato dalla gente raccolta in preghiera ed è stato catturato e ferito. Shafqat Malik, delle forze di sicurezza, ha detto che gli attaccanti sembravano uzbeki.
Imran Khan, leader dell’opposizione e del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), ha condannato l’attacco e ha detto di voler visitare il luogo, ma è stato fermato dalla polizia per problemi di sicurezza. Allo stesso tempo, la commissione sciita del Balochistan ha chiesto tre giorni di lutto e l’arresto di coloro che sono coinvolti nell’attacco, entro 48 ore.
L’attacco arriva due settimane dopo un attentato suicida in una moschea in Shikarpur, nel Sindh, dove 61 persone sono rimaste uccise. Un attacco effettuato con la stessa tattica aveva causato la morte di oltre 140 persone, in maggioranza giovani studenti della scuola pubblica dell’esercito a Peshawar, il 16 dicembre scorso. Proprio alcune ore prima dell’attacco di oggi, l’esercito aveva annunciato di aver ucciso e imprigionato un gruppo degli autori dell’attacco alla scuola.