Esplode in Sicilia un nuovo caso di (presunta, almeno per ora) malasanità. Certamente di cattiva organizzazione. E si è già scatenato un putiferio, perfino con l’intervento del Capo dello Stato Mattarella, con l’invio di ispezioni ministeriali e una torbida aria di inquisizione per i manager coinvolti.
I FATTI: Una neonata, la piccola Nicole, è morta all’interno dell’ambulanza che la stava trasferendo a Ragusa da Catania, dove non c’era nessun posto disponibile di rianimazione pediatrica. Sul caso ha avviato un‘indagine la polizia di Stato di Ragusa. La bimba era venuta alla luce la scorsa notte in una clinica privata di Catania.
Dopo un parto regolare, la bambina aveva accusato difficoltà respiratorie. I medici avrebbero invano cercato un reparto ospedaliero specializzato dove trasferirla, ma nessuno ha potuto ricevere la neonata. È stato chiesto allora l’intervento del 118, che ha reperito un posto nell’ospedale di Ragusa. La bambina è deceduta durante il trasporto.
Appena appresa la notizia, l’assessore regionale della Salute, Lucia Borsellino, è sobbalzata dalla sedia e ha disposto tutti gli accertamenti del caso ritenendo inaccettabile quanto accaduto, almeno stando alle prime ricostruzioni. Domani nell’assessorato di piazza Ziino sfileranno i manager delle aziende sanitarie e ospedaliere di Catania. Il govermatore della Sicilia Crocetta parla di “scaricabarile” e annuncia provvedimenti duri.
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I PRIMI COMMENTI: “E’ inconcepibile, quello che è successo è inconcepibile…”. Così Giusi C., la nonna paterna della piccola, che avanza il sospetto che “dall’1 alle 4 si sia perso del tempo prezioso, forse i medici non si sono accorti che stava male, e per questo non hanno accelerato”. Al telefono la nonna chiede “giustizia e sapere se c’è stata negligenza, noi lo vogliamo sapere e ne abbiamo il diritto…”.
La piccola Nicole era la primogenita di Andrea e Tania, giovani sposi da due anni che vivono a Gravina di Catania. Lui, che ha presentato la denuncia ai carabinieri, lavora in un bar, lei invece è casalinga. Non parlano con i giornalisti nella clinica Gibiino. Si fa portavoce il loro legale, avvocato Giuseppe Miceli che dice:”Aggiorniamoci a tra qualche giorno perché questo non è il momento di commentare. Non possiamo dire alcunchè ma vi prego di rispettare il dolore della famiglia”.
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LE PRIME RICOSTRUZIONI: La neonata sarebbe entrata in crisi respiratoria dopo il parto. Nella sala erano presenti, tra gli altri, il ginecologo di fiducia della donna, un anestesista, un rianimatore e un neonatologo. I medici hanno contattato le Unità di trattamento intensivo neonatale (Utin) di Catania per trasferire d’urgenza la piccola paziente. Ma erano tutte senza disponibilità di posti.
Il 118 ha trovato una Utin disponibile all’ospedale ‘Paternò-Arezzo’ di Ragusa. Ma lungo il tragitto la piccola ha avuto una violenta crisi. I medici a bordo dell’ambulanza hanno tentato di rianimarla, ma la neonata è morta. All’ambulanza sarebbero a quel punto giunte le indicazioni di portare il piccolo corpo nell’ospedale di destinazione, a Ragusa.
I medici presenti sull’ambulanza, su delega del sostituto procuratore di Ragusa, Serena Minicucci, sono stati sentiti dalla polizia di Stato, come persone informate sui fatti. Il magistrato deciderà se disporre l’autopsia. Intanto a Catania, dopo la denuncia di familiari, la Procura ha aperto un’altra chiesta, per gli atti d’urgenza, disponendo il sequestro della cartella clinica nella casa di cura.
“Manifestiamo amarezza per la famiglia” ed “esprimiamo cordoglio per la scomparsa della piccola”. Lo affermano dalla casa di cura Gibiino di Catania dove è nata la piccola. La clinica, si sottolinea, “sta collaborando con le autorità competenti e gli investigatori per fornire nel dettaglio il quadro clinico delle bimba al momento e dopo la nascita”. Per “non interferire con gli accertamenti” dalla Gibiino si “limitano a fare presente che al momento della nascita la piccola presentava condizioni di salute critiche che richiedevano la rianimazione neonatale immediata e il trasferimento in un’Unità di terapia intensiva neonatale (Utin), una volta stabilizzati i parametri vitali”. “Eseguite tutte le procedure necessarie a supportare le funzioni vitali di base e ottenuta la stabilizzazione dei parametri – ricostruiscono dalla casa di cura – si è provveduto immediatamente a eseguire la procedura necessaria al trasferimento della piccola nella più vicina e utile Utin, Solo dopo numerosi e vani tentativi, in seguito a svariate e reiterate richieste rivolte al 118, preso atto che l’unica Utin disponibile era l’ospedale di Ragusa, con un’ambulanza attrezzata privata si è trasferita la neonata”. Dalla Gibiino hanno poi “appreso che durante il tragitto verso Ragusa le condizioni della paziente sono peggiorate, fino al decesso avvenuto dopo circa 3 ore dalla nascita”.