Nonne e prozie (voto 8 a prescindere da tutto) hanno appena finito di canticchiare “Felicità, è un bicchiere di vino con un panino, la felicità”. La presenza di Albano e Romina alla 65esima edizione del Festival ha sanato la loro voglia di amarcord. “Tutto è compiuto” avrebbe detto qualcuno, il Festival ha rispettato la sua liturgia e può rituffarsi nella gara dopo la maratona di martedì durata quattro ore.
Una premessa è d’obbligo. Il voto a Mauro Coruzzi (Platinette) dato martedì in diretta è stata forse troppo tirchio, rimedio oggi con un bel 7,5 dopo aver riascoltato la canzone e dopo aver apprezzato l’interpretazione del cantante: avrei giurato che la sua presenza fosse stata giustificata da esigenze di “spettacolo” e invece si è limitato a fare il cantante: bene, Coruzzi non è proprio un cantante di carriera ma certamente ha fatto figura migliore di altri più celebrati colleghi. Voto 8 anche a Satyricus (cioè io) che in fondo ha azzeccato i voti per cantanti e canzoni: a volte si scherza ma in fondo i voti sono una cosa seria.
E sono stati seri i voti delle prime sfide tra i giovani: Kutso (voto 8, l’insieme è piaciuto) ha eliminato Kaligola, Nigiotti ha eliminato Chanty. Verdetto corretto. Ma i giovani, in quanto tali, meritano comunque un voto alto. Si ricordino sempre che molti dei migliori talenti musicali sono stati “umiliati” da giovani al Festival.
Ci avrei scommesso: per cominciare con i brutti voti bisognava aspettare i vestiti delle “miss”. Arisa in nero con un vestito inappropriato e antico ed Emma con l’immancabile rosso, stavolta al ginocchio, meritano entrambe un 5 in pagella. Più che loro, la costumista (voto 4). Meglio così, avrei rischiato di passare per buonista perchè non posso esimermi dal dare 9 ai Pilobolus e ai loro giochi d’ombre. E voti alti anche per i primi big. Nina Zilli (voto 8) canta bene una buona canzone, Marco Masini (voto 8,5) torna a ruggire come ai bei tempi confermando doti vocali non comuni e anche Anna Tatangelo (voto 7) offre un’esibizione sobria e positiva (dal punto di vista canoro). Raf, invece, è un po’ più cervellotico nell’esecuzione (voto 6 stiracchiato): lui è bravo ma quello di stasera assomiglia al “cosa resterà” di un tempo migliore.
In corte d’appello… riduzione della pena per la costumista: esce Rocio Munoz Moralez e lungo la scalinata il suo vestito dorato risalta. Vero, su quel fisico (voto 9) diventerebbe d’oro anche la tuta di un meccanico ma è già qualcosa.
Apro una parentesi e la chiudo subito (..): si può dire che Biagio Antonacci, super ospite della serata, ha cantato davvero male e si becca – fuori concorso – un bel 4?
I voti più alti, quelli di eccellenza arrivano intorno alle 22.30, di solito l’ora di maggior audience. I ragazzi de Il Volo (voto 9) mantengono fede alle aspettative: così giovani sono già padroni del palco e padroni del mestiere. La canzone – sul solco del loro repertorio – non è proprio sanremese ma le loro sovrapposizioni di voci sono praticamente perfette. E Charlize Theron? Voto 9,5 alla sua bellezza ma anche alla simpatia e anche ai contenuti dell’intervista, appare spontanea ed è molto elegante. In fondo, voto 9 anche a Carlo Conti che non spreca l’occasione per baciarla alla fine, fa curriculum. Doveroso ma non scontato (e dunque voto 7) l’omaggio a Mango, recentemente scomparso.
Irene Grandi (voto 6,5) fa una buona figura, non emerge ma potrà vendere. Invece, la delusione arriva da Lorenzo Fragola, uno dei favoriti: la canzone è brutta (almeno al primo ascolto) e lui non appare in forma: 6 in pagella ma la vittoria finale è più lontana. E’ il preludio al momento comico (???) della serata affidato ad Angelo Pintus (voto 3,5): le labbra non fanno nemmeno una piega verso il sorriso. Perfino la colonnina degli ascolti sul web scende in picchiata. Dopo il fiasco di Alessandro Siani di martedì la domanda sorge spontanea: perché rallentare il festival con questi siparietti desolanti e fuori tema?
Anche Biggio e Mandelli… Canoramente parlando non m’aspettavo nulla di particolare e avevo ragione (voto 5–). La loro è più che altro un’esibizione cabarettistica un po’ grossolana, ricordano Cochi e Renato di 40 anni fa. Ma quella era un’altra storia. E a proposito di storia, c’è spazio per un omaggio (voto 6,5) a uno spaesato Pino Donaggio (fa rima), quello di “io che non vivo più di un’ora senza te”, successo celebre – e magari casuale – cantata in cinquant’anni da tante star della musica. E quando canta Bianca Atzei (voto 6-) sembra un altro tuffo nella storia: se non la guardi, la sua voce e il genere musicale ricordano Patty Pravo (ed è un complimento): peccato che lei (e anche la canzone) è allegra come una riunione di condominio (voto 2).
Applausi a Vincenzo Nibali (voto 7,5): è un celebrato campione di ciclismo, sta sul palco con naturalezza e riesce anche a trovare il modo per celebrare due mostri sacri come Falcone e Borsellino.
La chiusura dei campioni è per Moreno: voto 5 ma confesso che sono condizionato dal genere musicale, il rap ed io non ci amiamo molto.