L’ultima relazione della Dia al Parlamento riferisce della nuova evoluzione di Cosa nostra. Ai ruoli apicali della mafia, secondo la direzione investigativa, arrivano persone “dal curriculum criminale privo di background” e senza la “leadership che connotava gli storici capi clan”. Lo rivela la Dia nella relazione al Parlamento, secondo cui l’organigramma della mafia siciliana, “sempre militarmente connotato”, subisce periodiche mutilazioni dovute “al crescente arruolamento di manovalanza straniera e, perfino, di nomadi”.
‘Cosa nostra’ ha subito una “metamorfosi rigenerativa” ed è passata da un assetto gerarchico, compatto e rigidamente ancorato al territorio,”verso forme più flessibili delle sfere di influenza”. Ciò nonostante dal circuito carcerario continuano provenire “autorevoli ordini di scuderia”. “Ciò conferisce duttilità ai sodalizi che appaiono plasmarsi in funzione degli obiettivi da conseguire”.
Le nuove leve sono inoltre “animate dalla bramosia di facili guadagni” da ciò deriva l’allontanamento “da taluni stereotipi mafiosi di riserbo e prudenza e dall’adesione incondizionata al ‘codice d’onore’ a scapito di una riservatezza già fortemente erosa dall’uso delle moderne tecnologie”. E proprio per la facilità e velocità con cui procura denaro contante è il business del gioco d’azzardo quello che più attrae le nuove leve. Un settore che “annualmente garantisce una cospicua fetta di guadagno, e si alimenta attraverso l’imposizione ed il piazzamento di slot machine alterate negli esercizi commerciali”. Questo ambito offre inoltre l’opportunità “di ripulire i proventi delle attività criminali attraverso i paralleli canali del gioco legale”.