Civati e Vendola contro l’asse Renzi-Berlusconi per la scelta del candidato al Colle. Un fronte anti-Nazareno per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. È la proposta lanciata dal leader di Sel, Nichi Vendola, che ha aperto oggi la convention di tre giorni che riunisce la sinistra.
Mancano pochi giorni alla prima seduta comune delle Camere per il voto sulla presidenza della Repubblica e i partiti stanno già mettendo a punto le loro strategie. Nel Partito Democratico sembrano abbassarsi un po’ i toni dopo le accuse di ieri di Stefano Fassina a Matteo Renzi sui franchi tiratori che affossarono Romano Prodi. Intanto Alfano in mattinata ha riunito i suoi fedelissimi e non ha chiuso a un nome del Pd. Beppe Grillo, che è a Roma, è tornato ad attaccare il Patto del Nazareno.
“Serve un fronte anti-Nazareno di cui faccia parte non solo la sinistra di alternativa ma tutte le forze che amano la Costituzione e considerano il Patto del Nazareno una forma di inquinamento della politica. Del fronte-Nazareno devono far parte non solo la sinistra italiana ma tutti coloro che hanno non solo il diritto ma anche il dovere di convergere per impedire questo delitto”, aggiunge Vendola. “I cinquestelle? Tutti coloro che non intendono replicare il copione delle belle statuine. C’è la possibilità che il parlamento guadagni sovranità rispetto ai giochini che si fanno nelle retrovie e nelle segrete stanze”, conclude il leader di Sel.
“Tutti coloro che sono contro il patto Renzi-Berlusconi, dovrebbero fare una proposta sul presidente della Repubblica perché non sia espressione del Nazareno”. Così il deputato della minoranza Pd Pippo Civati, che auspica “un candidato NN, non-Nazareno, che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o quello”.
“Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del Patto del Nazareno e della sua estensione dovrebbero fare una proposta perché il nuovo capo dello Stato non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si può definire una trattativa privata”, scrive Pippo Civati sul suo blog.
“Se fosse un’iniziativa che nasce in Parlamento, oltre al Nome della Rosa (e alla Rosa dei Nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito canguro tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente all’o così, o niente”, prosegue il deputato Pd. “Un candidato NN, non-Nazareno, che non nasce tra quattro mura, ma all’aperto, nell’aula parlamentare e nella società italiana, perché le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia”, conclude Civati.
“Parlate con Berlusconi, è lui che proporrà il nuovo presidente della Repubblica. Sanno già il nome. Sanno già chi è”. Così Beppe Grillo risponde ai cronisti rientrando all’hotel Forum dove soggiorna a Roma. L’ex comico ha confermato che il movimento farà le quirinarie per sentire online i propri iscritti sul nome da votare.
“Abbiamo grande rispetto per i grandi elettori del Pd, che è senz’altro il partito più forte in termini di numeri. Sarebbe arrogante e velleitario dire no, non deve essere del Pd, ma allo stesso tempo siamo certi che i Dem saranno così lungimiranti da indicare personalità condivise”. Così il leader di Ncd e ministro dell’Interno Alfano ha risposto ad una domanda sul possibile candidato al Colle. “Bisogna individuare una personalità che abbia forza e autorevolezza anche perché dovrà gestire il nuovo assetto costituzionale da quasi Cancellierato che si creerà con la riforma costituzionale e con la legge elettorale che sta per essere approvata”, ha detto ancora Alfano.
“Alle prime tre votazioni per il Quirinale credo che voteremo scheda bianca e non penso che, sempre nelle prime tre votazioni, il Pd spenderà un candidato di bandiera”. Lo ha detto il leader di Ncd Angelino Alfano al termine di una riunione con i centristi al Senato durante la quale si è deciso di attivare una sorta di consultazione permanente tra i gruppi moderati in vista del voto per il Colle.
“Io non credo che Renzi sia stato il mandante di alcunché”. Così Gianni Cuperlo, candidato della sinistra Dem alle primarie contro Matteo Renzi abbassa le polemiche dopo le parole di ieri di Stefano Fassina. “Credo – dice Cuperlo – che la battuta di Fassina sia come quando il piede scivola sul pedale. In quella vicenda credo siano confluiti calcoli miopi all’interno del Partito da più parti. Non sarebbe tollerabile per il Paese un altro passaggio a vuoto come quello della precedente elezione del Capo dello Stato”.
“Porgiamo l’altra guancia. Per l’ultima volta, ma porgiamola”. È l’invito anche di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera e componente dell’opposizione Dem. “L’elezione del nuovo Capo dello Stato è troppo importante per il futuro del Paese. Per questo dico ai compagni del Pd: prendiamoci per mano e fermiamoci prima del ciglio del burrone”.