“Non sono un terrorista, sono state scritte tante cose sbagliate su di me”. Lo ha detto Furkan Semih Dundar, lo studente turco della Normale di Pisa espulso a dicembre, in un’intervista rilasciata via mail al quotidiano “La Repubblica“.
“Hanno usato Google per tradurre i miei messaggi – dice lo studente – e tutti sanno che non funziona bene con la lingua turca. Così hanno capito che volessi farmi saltare in aria in luoghi pubblici. Ma è tutto un equivoco”. Secondo gli investigatori, il dottorando in Fisica, ed esperto di buchi neri, avrebbe minacciato di farsi esplodere davanti alle ambasciate.
In effetti, ammette lui stesso, di aver inviato un messaggio alla Cia: “Forse credete che mi voglia far esplodere di fronte all’ambasciata Usa… ritenete davvero che non abbia di meglio da fare che pensare a voi giorno e notte? All’inizio, in realtà – prosegue – volevo che la Cia mi aiutasse a risolvere questo equivoco. Poi però ho cominciato a scrivere lettere provocatorie indirizzate anche ad altri siti istituzionali”.
Il motivo sarebbe stato quello di farsi arrestare per chiudere questa situazione di continuo controllo nei suoi confronti: “Sono contento che sia finita – prosegue Furkan – volevo stare con la mente libera per studiare senza essere trattato come un nemico, senza ragione. Tra l’altro, ho saputo delle accuse a mio carico leggendo la notizia sui siti Internet italiani. Ci sono molti errori in quello che è stato scritto su di me. Ma, mi chiedo, voglio davvero difendermi? Se volessi farlo, dovrei difendere la mia reputazione davanti a un giudice ma – conclude -sono tornato alle mie ricerche scientifiche, non ho tempo per queste cose”.