Doveva essere anche lui, a bordo dell’Alba Chiara, uno dei pescherecci siciliani sequestrati dagli egiziani. Un attacco di febbre, però, ha impedito al marinaio Antonio Moscuzza, 50 anni, di imbarcarsi e, ora, segue con apprensione da Siracusa gli sviluppi della vicenda. “Mi spiace per i miei compagni di lavoro, certo meglio essere qui perché queste cose non si sa mai quanto durano e come vanno a finire”.
Moscuzza, rappresentante provinciale dell’associazione pescatori marittimi professionali è nella capitaneria di porto di Siracusa per avere notizie dei suoi colleghi, che non possono comunicare coi parenti perché gli hanno sequestrati cellulari.
C’è preoccupazione per i pescatori, ma anche per la barca: “se li fanno scendere – ha detto – c’è il rischio di non trovarla più”. Anche Moscuzza sostiene che i due pescherecci erano in acque internazionali. “Il nostro governo – dice – ci deve tutelare, anche con un’azione che eventualmente coinvolga l’Unione europea”.
(Foto d’archivio)