È stato ucciso anche lui, il terrorista Amedy Coulibaly che si era barricato in un negozio di alimentari kosher alla Porte de Vincennes di Parigi. Purtroppo nel blitz sono morti quattro ostaggi, come ha confermato in serata il procuratore generale che ha fatto una ricostruzione degli eventi. Fino a tarda sera c’era incertezza sul numero degli ostaggi morti, si era sperato che fossero tre e così si era capito anche dalle parole del presidente francese Hollande parlando alla Tv in serata. Sembra ormai certo che gli ostaggi siano stati uccisi prima del blitz della polizia, forse addirittura quando Amedy Coulibaly ha fatto irruzione nel negozio.
Ci sono anche alcuni feriti, anche tra le forze dell’ordine, di cui almeno quattro in condizioni giudicate piuttosto serie.
In contemporanea all’operazione che ha portato all’uccisione dei responsabili della strage di Charlie Hebdo le forze dell’ordine hanno effettuato un’operazione che ha portato a un drammatico conflitto a fuoco nel quartiere parigino. Nella zona sono state avvertite anche forti esplosioni.
Non sono ancora chiari tutti i particolari dell’operazione. Da chiarire anche il ruolo di una donna, Hayat Bounmedienne, che avrebbe supportato l’azione terroristica di Coulibaly (con il quale avrebbe avuto una relazione sentimentale) nell’omicidio della poliziotta ma che non sarebbe stata presente oggi al fianco di Coulibaly. In un primo momento si era pensato che la donna fosse riuscita a fuggire, confondendosi con gli ostaggi liberati.
Coulibaly, che ieri aveva ucciso una poliziotta a Montrouge, nel corso della mattinata, aveva chiaramente fatto intendere che avrebbe ucciso tutti gli ostaggi se non fossero stati lasciati liberi i fratelli Kouachi. Si credeva che gli ostaggi all’interno del negozio fossero sei, tra cui anche un bambino di appena sei mesi, ma sembra che i prigionieri fossero in realtà molti di più, almeno una quindicina. Per motivi di sicurezza in tutto il quartiere ebraico era stata ordinata la chiusura dei negozi ed è stata vietata l’uscita dalle scuole agli studenti.
Amedy Coulibaly, 32 anni, che si è definito membro dell’Isis, era noto alle forze dell’ordine perché nel 2010 era stato arrestato e condannato con l’accusa di aver fatto parte del gruppo terroristico che aveva pianificato l’evasione di Smait Ali Belkacem, responsabile dell’attentato alla stazione Rer di Saint-Michel, avvenuto a Parigi nel 1995. Era da poco uscito dal penitenziario. Da aggiungere che i servizi segreti algerini avrebbero lanciato nei giorni scorsi l’allarme per possibili attentati in Francia.
Intanto l’allarme per ulteriori attacchi cresce anche in Italia: “L’Italia è esposta all’insidia terroristica, innanzitutto perché ospitiamo la massima autorità del cattolicesimo – ha detto il ministro Alfano – a volte additata nei farneticanti messaggi di Al Bagdadi tra i possibili bersagli, nonché per la tradizionale vocazione atlantista del nostro Paese e l’amicizia con gli Stati Uniti”.
“Non abbiamo comunque segnali – prosegue – che indichino specifiche forme di rischio per l’Italia o interessi italiani. Uno dei killer di Parigi era noto alle forze di polizia italiane come appartenente alle filiere islamiche dirette in Iraq, ma non era mai stato sul territorio nazionale”.