Il blitz dei corpi speciali francesi è partito alle 17.00. Sono stati minuti lunghissimi, con la tensione alle stelle. Alla fine la Francia è stata liberata dall’incubo che si protraeva da oltre 48 ore, da quando cioè tre uomini (uno catturato poche ore dopo) si erano introdotti nella redazione del quotidiano satirico francese Charlie Hebdo, uccidendo con ferocia inumana ben 12 persone.
La caccia all’uomo si è conclusa pochi minuti dopo le 17.00. Sembra che ad aprire il fuoco siano stati i due terroristi, usciti allo scoperto con i loro kalasnhikov. Subito dopo la risposta dei militari che hanno ferito i fratelli Kouachi, preoccupandosi prima di tutto di liberare l’ostaggio che è stato subito prelevato con un elicottero. Nel conflitto a fuoco è rimasto ferito almeno un poliziotto ma le sue condizioni non sembrerebbero gravi.
In tarda serata è arrivata la rivendicazione di Al Qaeda che attraverso un suo componente ha spiegato che gli attentati sono stati messi in atto come un messaggio di vendetta a difesa dell’onore del Profeta e ha invitato la Francia a smetterla di attaccare l’Islam, pena altre azioni di carattere terroristico.
I fratelli islamici Cherif e Said Kouachi erano stati individuati e circondati già dalla mattina: erano asserragliati in una fabbrica della zona industriale di Dammartin-en-Geole, a una sessantina di chilometri di distanza da Parigi. Durante una conversazione telefonica, i due assalitori di Charlie Hebdo avevano detto di voler “morire da martiri”. Cherif, in particolare, al telefono con una emittente televisiva aveva affermato di essere in “missione per Al Qaida dello Yemen”.
I due terroristi avevano catturato un ostaggio, un tipografo di 27 anni, che i familiari hanno cercato invano di contattare: si chiama Michael Catalano. Nel corso del blitz l’uomo è stato liberato, le sue condizioni di salute sarebbero buone. Ma a sorpresa si è poi saputo che gli ostaggi in realtà erano due, ce n’era un altro – un dipendente della tipografia – che era riuscito a nascondersi e a inviare messaggi con il telefonino grazie ai quali sono state fornite importanti informazioni alle forze dell’ordine.
In mattinata era circolata anche la notizia, fortunatamente smentita, secondo la quale nel corso di una sparatoria ci sarebbero stati due morti e alcuni feriti. Quello che era subito apparso chiaro è che i due terroristi avevano le ore contate.
Le forze dell’ordine avevano aperto un canale per negoziare con i terroristi, in un clima sempre più surriscaldato dai fatti che stavano avvenendo in contemporanea a Parigi dove, attorno alle 13, nella zona della stazione di Porte de Vincennes, zona est, c’era stata una sparatoria in un negozio kosher, frequentato da ebrei con un altro terrorista che aveva preso sei ostaggi, tra cui un bambino di appena sei mesi, chiedendo la liberazione dei fratelli Kouachi.
In serata ha parlato il presidente francese Francois Hollande che ha rivolto il proprio apprezzamento a coloro che hanno preso parte alla gigantesca opera di cacci all’uomo e poi ha aggiunto: “Saremo implacabili contro il razzismo e l’antisemitismo. Saluto il coraggio dei nostri soldati ma il nostro lavoro non è finito”.
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