È stato arrestato l’uomo che ieri pomeriggio, assieme ad una donna, ha aggredito un giovane di 22 anni in via Giulio Carcano, a Milano. Al ragazzo, Pietro Barbini, è stato lanciato addosso un liquido acido, e l’uomo ha anche cercato di colpirlo con un martello.
Secondo quanto ha riferito la polizia, l’aggressore è stato fermato con l’accusa di lesioni gravissime. All’aggressione avrebbe partecipato anche una donna che avrebbe lanciato l’acido al giovane. Anche lei è stata portata in questura e la sua posizione adesso è al vaglio degli inquirenti.
La vittima ha riportato ustioni al volto, all’addome e agli arti inferiori ed è ancora ricoverato all’ospedale Niguarda con una prognosi di 60 giorni. Sarà sottoposto anche ad un’operazione a un occhio. Come spiegato dalla polizia, non è in pericolo di vita. Gli investigatori nel frattempo stanno lavorando per ricostruire il movente dell’aggressione nei confronti del giovane.
Il giovane, nei giorni scorsi, aveva ricevuto diverse telefonate dalla sua ex fidanzata che assicurava di dovergli consegnare un pacco. Alla fine il 22enne si è presentato all’appuntamento, poco prima delle 18 di ieri, in compagnia del padre, ma in via Giulio Carcano il giovane ha trovato la donna che gli ha lanciato addosso l’acido e l’uomo che ha cercato di colpirlo con un martello. Il padre della vittima è riuscito a bloccare l’aggressore, mentre la donna fuggiva.
Il movente dell’aggressione sarebbe una ritorsione nei confronti dell’ex fidanzato ai tempi del liceo, colpevole di averla “infastidita” con sms e messaggi su Facebook. Martina Levato, studentessa bocconiana di 23 anni, ha agito insieme all’uomo con cui ha attualmente una relazione, Alexander Boettcher, un 30enne che lavora in Borsa per una società immobiliare. Il giudice ha convalidato l’arresto dei due, disponendo la custodia cautelare in carcere.
Durante l’udienza di convalida dell’arresto la Levato ha ammesso di aver gettato l’acido addosso a Barbini cercando però di scagionare l’attuale fidanzato che, secondo la sua versione, “non era consapevole” delle sue intenzioni. Non avrebbe fornito invece spiegazioni sulle telefonate al giovane, che vive a Boston, tornato a Milano nei giorni scorsi per trascorrere le vacanze di Natale insieme alla famiglia. Boettcher, arrestato dalla polizia subito dopo l’aggressione, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere.
La Levato è stata riconosciuta dal padre di Barbini mentre si aggirava per i corridoi della Questura in seguito all’arresto di Boettcher, e ulteriori riscontri sono arrivati dal racconto della vittima e dall’analisi degli sms memorizzati nel suo telefono telefono cellulare. La ragazza è stata quindi arrestata nella casa dove vive insieme ai genitori a Bollate, nell’hinterland milanese. L’acido è stato invece trovato in una casa affittata da Boettcher, nato in Germania ma residente da anni a Milano.