Svolta nelle indagini per l’omicidio di Silvio Fanella, considerato l’ex cassiere di Gennaro Mokbel, ucciso a luglio nella sua abitazione di Roma alla Camilluccia.
Gli uomini della Squadra Mobile hanno effettuando diversi arresti e numerose perquisizioni nell’ambito delle indagini. È emerso il coinvolgimento a vario titolo di numerose persone, pregiudicate e legate all’estrema destra, che gravitano sul litorale romano di Ostia, in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige.
L’operazione ha visto impiegati oltre 150 uomini della Polizia di Stato, con l’impegno, oltre che di quella di Roma, anche delle Questure di Genova, Verbania, Novara, Torino, Trento e Varese. Nel corso delle attività è stata anche perquisita la Cooperativa Sociale Multidea di Novara, che ha tra le finalità quella del reinserimento sociale degli ex detenuti, nella quale operano pregiudicati per reati di terrorismo, appartenenti alle Brigate Rosse e ai movimenti eversivi di destra, che ha tra i fondatori Egidio Giuliani, mentre Giuseppe Larosa vi figurava come dipendente.
Tra gli arrestati, Emanuele Macchi di Cellere, ex N.A.R. fermato nel sud della Francia dalla Squadra Mobile di Roma lo scorso settembre, e Manlio Denaro, già coinvolto nelle indagini sulla truffa Fastweb Telecom Sparkle.
La polizia ha arrestato già nei mesi scorsi i presunti esecutori materiali dell‘omicidio: Giovanni Battista Ceniti, rimasto ferito durante il delitto, Egidio Giuliani e Giuseppe Larosa, rintracciati a Roma e a Novara lo scorso 7 settembre.
L’operazione di oggi si ricollega all’inchiesta cosiddetta “Mafia Capitale”.
Un punto di collegamento tra le due inchieste è una telefonata di Massimo Carminati intercettatadagli investigatori del Ros. In questo caso Carminati parla con un interlocutore il quale sottolinea che Gennaro Mokbel avanza da Manlio Denaro, anche lui coinvolto nella inchiesta della truffa Fastweb-Telecom Sparkle, “un bel po’ di soldi”. Massimo Carminati però risponde che “Denaro è estremamente pericoloso e quei soldi non glieli ridarà mai”. “Massimo Carminati – ha detto il procuratore aggiunto Antimafia di Roma, Michele Prestipino – non è coinvolto nella indagine sulla morte di Fanella, l’unico elemento di collegamento e’ l’utilizzo della stessa cabina telefonica. Altro elemento di collegamento sono alcuni soggetti che nel passato si conoscevano per una appartenenza nel medesimo contesto politico. Allo stato abbiamo individuato tutti gli esecutori materiali dell’omicidio Fanella, ed anche il movente immediato, ovvero il cosiddetto ‘tesoretto’ composto da contanti e diamanti, sul resto proseguiremo le indagini”.