Tra crisi finanziaria, classifica da incubo e passaggi di proprietà, il Parma continua a navigare in acque turbolente. Poco meno di due giorni fa era stata pubblicata una nota che comunicava l’avvenuta cessione del pacchetto di maggioranza del club ducale detenuto da Tommaso Ghirardi in favore di Pietro Doca. Oggi l’ennesimo colpo di scena con il dietro front del gioielliere lodigiano di origine albanese: “Non esiste alcun atto ufficiale, non è stata firmata alcuna compravendita”.
“Ad oggi non sono alla guida del club Parma Calcio, non sono il proprietario e non sono il presidente della società emiliana – puntualizza Doca – come invece è stato scritto sugli organi di informazione. La trattativa verrà ufficialmente conclusa se ci saranno i giusti presupposti. Pertanto al momento non intendo partecipare ad alcuna conferenza stampa, ma ne verrà indetta una quando e se verrà stipulato il passaggio di proprietà tramite atto notarile di compravendita della società”.
Infine una precisazione a proposito del cambio di cognome da Doka in Doca: “Fin dall’età adolescenziale ho vissuto in una stimata e benestante famiglia lodigiana, famiglia di orefici dal 1947 – spiega – Si tratta di una famiglia meravigliosa alla quale va il merito di quello che sono diventato oggi. Anni fa si è ritenuto necessario trascrivere all’anagrafe del Comune, con atto della Prefettura, l’identificazione del cognome Doka in Doca proprio per non dare adito a sbagliate interpretazioni ed è stata definita con atto pubblico l’identificazione e la riconducibilità alla stessa persona”.