La “cupola” parla romano. Uno tsunami politico-giudiziario ha investito la Capitale, nel mirino della giustizia la classe dirigente della città. Indagato dalla Procura di Roma nell’inchiesta “Mondo di mezzo”, l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è autosospeso da tutti gli organi di Fratelli d’Italia. “In questo momento – scrive l’ex sindaco una lettera al presidente del partito, Giorgia Meloni. – il mio impegno principale è capire la portata di questa inchiesta e dimostrare in maniera chiara e puntuale, in tutte le sedi, la mia estraneità agli addebiti che mi vengono mossi”.
“Chiederemo un incontro urgente al prefetto perchè il Comune di Roma deve essere sciolto per mafia”. Lo ha detto il deputato M5S Alessandro Di Battista durante una conferenza in Campidoglio. “La mafia, soprattutto a Roma, è una montagna di merda!”. Alessandro Di Battista, con un post su Facebook, aveva annunciato il ‘blitz’ in Campidoglio con una manifestazione.
In questo “sottomondo” emerge il ruolo primario è di Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar, accusato di aver fatto parte della Banda della Magliana, personaggio che ha ispirato a De Cataldo il personaggio de il ‘Nero’ di Romanzo Criminale.
“È il re di Roma che viene qua, io entro dalla porta principale”. Dice Massimo Carminati. “Nella strada, tanto, comandiamo sempre noi”, diceva in un’altra telefonata l’ex Nar. Secondo gli inquirenti era lui, soprannominato “Cecato” per via di una ferita d’arma da fuoco all’occhio sinistro rimediata oltre 30 anni fa, a gestire i rapporti con gli altri gruppi criminali.
L’inchiesta ribattezzata “Mondo di mezzo”, riporta un’area di confine tra i due diversi “mondi”, quello legale e quello illegale, in grado di garantire le relazioni funzionali al conseguimento degli interessi dell’organizzazione.