“Se sei presidente della Commissione europea, devi saper ascoltare i Paesi e i loro governi. Devi capire che cosa sta succedendo anche nella politica interna di ciascuno stato membro. Ho fatto la scelta di non sanzionare. Sarebbe stato facile punire i Paesi che non rispettano le regole del Patto: bastava applicare le procedure previste. Ma io ho scelto di lasciarli parlare. E di ascoltare”. Lo afferma il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in un’intervista a “La Repubblica”.
“La nostra – dice Junker – sarà un’analisi approfondita e per nulla compiacente. Per alcuni Paesi saranno necessari sforzi supplementari. Ma un conto è dire chiaramente come e perché non si rispettano gli impegni del Patto. Un altro è punire con sanzioni e procedure”.
“Del resto da Italia, Francia e Belgio – sottolinea – abbiamo ricevuto lettere con impegni precisi e circostanziati”. “Non ci stiamo assolutamente allontanando dalla strada del risanamento dei conti pubblici”, precisa Juncker, e “se qualcuno continua a chiedere di cambiare le regole, è fuori dalla realtà. Ma, secondo me, in passato abbiamo sottovalutato l’importanza della competitività”.