Un’imponente operazione antidroga sull’intero territorio nazionale è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari. Venti le persone accusate di fare parte di un’organizzazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di cocaina, hashish e marijuana e detenzione a porto abusivo di armi.
Secondo gli inquirenti, attraverso un collegamento tra Colombia e Spagna, l’organizzazione faceva giungere sulla piazza del nord barese, tra Andria, Barletta e Trani, ingenti quantitativi di droga che poi venivano smistati in diversi capoluoghi italiani, da Milano a Palermo.
Al vertice dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, vi sarebbe Giuseppe Pasculli, di 58 anni di Andria. A lui e alla sua famiglia sono stati sequestrati beni per un valore un milione e mezzo di euro.
La banda aveva sviluppato sofisticati stratagemmi di trasporto, comunicazione e informazione per aggirare le indagini delle forze dell’ordine. La droga nascosta in doppifondi, mattoni di cemento cavi, batterie delle auto svuotate, nonché barre di alluminio vuote, usate per il sostegno dei teloni di copertura dei camion. Per essere sicuri di muoversi e parlare tranquillamente i trafficanti si avvalevano di un’agenzia di sicurezza che faceva bonifiche sui mezzi alla ricerca di microspie. Un’altra agenzia di pratiche automobilistiche controllava le targhe di auto sospette per escludere pedinamenti da parte delle forze di polizia. Ogni carico di cocaina poteva valere dai 100 ai 250 mila euro per un giro d’affari mensile che è valutato dagli inquirenti intorno agli 800 mila euro.
Il denaro veniva reinvestito anche in beni immobiliari posti sotto sequestro per un valore di circa un milione e mezzo di euro. Tra questi la casa della figlia e del cognato del boss dell’organizzazione, che dichiaravano redditi ai limiti della sopravvivenza.