Si vede una luce alla fine del tunnel per quanto riguarda Termini Imerese. Grifa (Gruppo Italiano Fabbriche Automobili) produrrà citycar e la componentistica (dai motori alle parti elettriche, dallo sterzo ai semiassi al cambio) dalle stesse aziende che forniscono alla Fiat i pezzi per la nuova Panda. Lo rende noto la Fiom, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico con azienda, Invitalia, il sottosegretario Claudio De Vincenti, e i rappresentanti del governo regionale sul futuro dello stabilimento siciliano, chiuso nel novembre 2011.
“La ricapitalizzazione di Grifa – dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – procede e non ci sono problemi di liquidità. De Vincenti ha reso noto durante l’incontro che è pervenuta al ministero dello Sviluppo economico la lettera dell’istituto di credito brasiliano che avrebbe dovuto procedere alla ricapitalizzazione con 75 milioni a fronte del progetto presentato dalla società e Grifa ha assicurato che entro la prossima settimana la questione relativa al capitale sociale sarà risolta”.
Lunedì al Mise è previsto un nuovo incontro per definire alcuni dettagli di carattere tecnico per procedere al passaggio di fabbrica e personale con la formula della cessione del ramo d’azienda alla nuova società; entro fine mese Invitalia e Grifa dovrebbero definire il patto di servizio, che consente l’avvio del progetto di riqualificazione del polo industriale di Termini Imerse. Domani pomeriggio le tute blu di Fiat e dell’indotto torneranno a riunirsi nell’aula consiliare del Comune a Termini Imerese.
“Il ministero dello Sviluppo economico ha ribadito le rassicurazioni sulla solidità finanziaria del progetto Grifa, abbiamo chiesto una accelerazione sui prossimi step per giungere all’avvio del piano industriale, prima di tutto la firma del nuovo accordo di programma per ribadire anche in quella sede la richiesta di salvaguardia dell’indotto; dobbiamo dare risposte certe ai lavoratori, ormai esasperati”. Lo dicono Ludovico Guercio e Giovanni Scavuzzo della Cisl, al termine dell’incontro che si è tenuto oggi a Roma sulla vertenza Fiat di Termini Imerese.
“Ad Invitalia abbiamo chiesto di accelerare i tempi di certificazione sulla fattibilità del progetto Grifa – aggiungono – e De Vincenti ci ha comunicato l’adesione della banca brasiliana Brj al finanziamento del progetto per Termini, entro la prossima settimana saranno confermati anche i 25 milioni di euro annunciati da Grifa”. Per il progetto di Termini Imerese è prevista la produzione a regime di 7 modelli su 2 piattaforme. Entro il primo trimestre del 2016 sarà terminata la fase di progettazione e sviluppo, subito dopo la produzione della cosiddetta pre-serie, per passare nel secondo semestre alla produzione di serie. Entro il 2018 previsto l’assorbimento di 760 lavoratori.
“Entro metà dicembre, inoltre, si dovrà procedere con la cessione del ramo d’azienda – prosegue il segretario Cisl Palermo Trapani Mimmo Milazzo -, bisogna subito procedere con la firma dell’accordo di programma quadro e l’avvio anche del progetto di Mossi e Ghisolfi che prevede l’inserimento di altri lavoratori. Troppo tempo è stato perso e nonostante le rassicurazioni di oggi del Mise sulla solidità finanziaria del piano Grifa, l’unica cosa che può rassicurare davvero i lavoratori, dopo anni di attesa sono i fatti”.
C’è tanto di Fca nel piano industriale per il rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese presentato oggi al Mise dalla Grifa: anche se i modelli, dalla ibrida alla city car fino allo spider, avranno il marchio Grifa tutta la componentistica sarà targata Fiat, sarà sua la piattaforma principale, col pianale della Panda (l’altra piattaforma sarà invece Grifa), e lo stampaggio sarà fatto a Melfi, così come i fornitori appartengono al mondo Fca. Dall’incontro di oggi al Mise è emersa dunque la forte impronta del gruppo di Torino nel progetto per la fabbrica siciliana, con un accordo commerciale tra sistema Fca e Grifa che ha consentito di accelerare anche l’operazione finanziaria che vede in campo una banca brasiliana.