In circa 50mila sfieranno per le vie di Roma nel corteo dei dipendenti del pubblico impiego. Una manifestazione che vede non solo la partecipazione di Cgil, Cisl e Uil ma anche di altri nove sindacati del pubblico impiego, dalla scuola alla sanità, dai ministeri agli enti locali. Tutti già pronti, fanno sapere le rappresentanze, a incrociare le braccia per il primo sciopero dopo quasi 10 anni.
“I lavoratori pubblici non ne possono più di governi che si accaniscono contro di loro”, spiegano gli statali della Cgil. Dalla Cisl Fp dichiarano: “Tutti unitariamente continueremo la mobilitazione fino allo sciopero” se nella legge di stabilità non si farà un passo indietro, trovando le risorse per il rinnovo del contratto. La Uil detta i tempi, sottolineando che dalle parole si passerà ai fatti “prima” della “ratifica” della manovra. Quindi se scioperò sarà probabilmente cadrà già a dicembre.
Le preoccupazioni più forti sono concentrate sui precari della Pa (120 mila escluso il settore dell’istruzione). E si teme anche per i dipendenti delle province, che seppure a tempo indeterminato, si troveranno ad affrontare una riforma che porta al superamento di quel livello di governo. Ma Madia rassicura: “il posto verrà garantito a tutti” anche attraverso il ricorso alla mobilità: “un grande processo” di cui “nessuno deve “avere paura”.
IL PERCORSO – La mobilitazione parte da pizza della Repubblica alle 12:30 per arrivare a piazza del Popolo intorno alle 14:30. Il comizio finale è affidato ai vertici delle confederazioni: Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Sul corteo vigileranno oltre 500 agenti, ma al momento non sarebbero state disposte misure particolari.