La polizia giudiziaria ha fermato otto egiziani ritenuti i componenti dell’equipaggio del peschereccio con a bordo 321 migranti sbarcati ieri a Pozzallo. Il provvedimento, emesso dalla Procura di Ragusa, ipotizza per gli scafisti i reati di associazione per delinquere e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È stato eseguito da squadra mobile della Questura, Sco della polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Gli otto scafisti egiziani fermati su disposizione della Procura di Ragusa sono: Mouhamed Abdou, di 33 anni, Ossema Odaa, di 25, Ismail Ahmad, di 25, Alee Nagi, di 21, Islam Ismail Darwish, di 19, Atef Abdelhamid Zibah, di 22, Sami Moustafa, di 21, e Karim Moustafa Shawi, di 18. Secondo l’accusa erano i componenti dell’equipaggio di un peschereccio intercettato nel Canale di Sicilia da un’unità della marina militare canadese – e non della guardia costiera come si era appreso in un primo momento – con a bordo 329 persone, compresi gli 8 presunti scafisti.
Vicino alla coste italiane gli extracomunitari sono stati trasbordati sul rimorchiatore ‘Nos Taurus’ che ha fatto rotta per Pozzallo. Appena il natante è stato ormeggiato quattro giovani sono saltati dal rimorchiatore sul molo cercando di fuggire, ma sono stati bloccati dalla polizia di Stato. Due di loro sono stati poi fermati perché sospettati di essere scafisti. I migranti, è stato ricostruito, che avevano pagato 2.300 dollari a persona per il viaggio, facendo incassare all’organizzazione criminale 750mila dollari, erano partiti dall’Egitto e avevano cambiato diverse navi durante la navigazione, fino a essere trasbordati su un vecchio peschereccio. A bordo, hanno rivelato alcuni testimoni, le lite tra gli egiziani erano sedate con colpi di bastone da parte di una sorta di ‘servizio di sicurezza’ che era composto da componenti l’equipaggio.
Tra i 321 extracomunitari arrivati ieri c’erano molte famiglie siriane e anche numerosi minorenni egiziani. Stamattina la polizia di stato provvederà a rimpatriare circa 50 egiziani e a trasferire oltre 200 migranti in centri di accoglienza del nord Italia.