Nozze gay, faccia a faccia tra Marino e il prefetto | Il sindaco di Roma si ribella alla circolare

di Redazione

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Nozze gay, faccia a faccia tra Marino e il prefetto | Il sindaco di Roma si ribella alla circolare

| venerdì 31 Ottobre 2014 - 18:14

Sembra possa essere l’ultimo atto di una vicenda destinata ancora a far discutere, quella sulle trascrizioni delle nozze gay effettuate all’estero. Il prefetto della Capitale, Giuseppe Pecoraro, ha inviato agli uffici del primo cittadino la comunicazione con cui chiede al sindaco di Roma, Ignazio Marino, di annullare le trascrizioni dei 16 atti di matrimonio celebrati all’estero tra coppie dello stesso sesso.

Il 18 ottobre scorso il sindaco Marino ha proceduto, andando contro le indicazioni contenute nella circolare del ministro Alfano, alla trascrizione delle nozze per sedici coppie gay celebrate all’estero.

> IL CASO DI UDINE

Il prefetto invece ha dovuto prestare fede a quanto imposto dalla circolare nella quale il ministro dell’Interno invitava tutti i prefetti alla cancellazione delle nozze gay celebrate all’estero perché “la legge italiana non prevede matrimoni tra persone dello stesso sesso“.

Già il giorno successivo alla registrazione, il 19 ottobre, Pecoraro aveva intimato: “Il sindaco cancelli tutto entro martedì”.

Subito è arrivata, tramite Facebook, la risposta del sindaco Marino: “Ho ricevuto oggi un documento dal prefetto di Roma in cui si ordina di cancellare le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. Una delle ragioni già indicate dal prefetto nei giorni scorsi riguarda motivi di ordine pubblico. Abbiamo già avviato tutte le verifiche per opporci alla cancellazione delle trascrizioni. Onestamente non riesco a capire quale pericolo possa costituire per la città di Roma l’esistenza di una coppia che si ama e che ha dichiarato il proprio amore. #RomaNonCancella“.

“Al momento io ritengo ancora che la non trascrizione di certificati di matrimonio regolarmente redatti in paesi come Portogallo, Spagna o Belgio sarebbe un atto illegale e illegittimo, contro i principi dell’Unione Europea”, ha continuato il sindaco. Il post è stato corredato da un video.

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