“Quella di ieri è stata una brutta giornata per tutti”. Così ha esordito il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha riferito al Senato sugli scontri di ieri a Roma tra gli operai dell’Ast di Terni e la polizia. L’intervento di Alfano segue l’incontro di stamattina tra il premier e la Fiom a palazzo Chigi.
Dopo aver espresso solidarietà ai lavoratori dell’acciaieria e agli agenti rimasti feriti nel corso dei tafferugli Alfano ha sottolineato come ieri nella Capitale fossero in corso numerose manifestazioni tutte concentrate nella stessa zona e tutte con un unico denominatore: la crisi occupazionale. Il ministro ha quindi posto l’accento sull’importanza di “evitare scintille e pericolose derive” e ha auspicato la nascita di un tavolo permanente di confronto al Viminale per il “rafforzamento ulteriore del coordinamento” con le organizzazioni che promuovono manifestazioni analoghe.
“Nessun manifestante è stato denunciato – ha precisato Alfano – il diritto di protestare è sacro, all’interno delle regole poste a presidio dell’ordine pubblico. Le forze dell’ordine, ha precisato Alfano, svolgono una funzione “non antagonista” ma “a garanzia” dei diritti di tutti. Poi ha riferito che da parte del Viminale non c’è stata nessuna intenzione di esercitare una particolare durezza. “Nel corso del 2014 – ha detto Alfano – si sono svolte nel nostro paese oltre 5 mila manifestazioni di rilevo, tutte svolte in modo tranquillo”.
“È lontana anni luce da noi l’idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontana dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia”. Ha concluso il ministro dell’Interno.