Difendere l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, è costato a Crocetta l’intera giunta. Il governatore siciliano, infatti, pur di tenere buoni i suoi alleati (e gli stessi esponenti del suo partito, il Pd) ed evitare tranelli e prove di forza in Aula al momento della votazione della mozione di censura per l’assessore trentenne, al centro dello scandalo sul Piano giovani, ha “patteggiato” l’azzeramento delle deleghe e ha rimesso in palio tutti i posti degli assessori.
Poi si è riunito con la sua maggioranza in un lungo vertice notturno che non ha prodotto risultati tangibili. La principale indicazione che è emersa è quella di non includere in giunta alcun deputato e di mantenere le quote rosa intorno al 50 per cento. Su questo pare sia stato trovato un accordo collegiale.
L’intenzione era quella di arrivare al Crocetta ter prima dell’arrivo in Sicilia domani del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. Ma i tempi erano troppo ristretti per chiudere gli accordi con gli alleati e il presidente della Regione ha annunciato, quindi, che “martedì si presenterà all’Assemblea regionale siciliana per presentare la nuova giunta”.
Non sono pochi quelli pronti a scommettere che, comunque, saranno molti gli uomini e le donne del presidente pronti a riprendere le proprie funzioni appena terminata la bufera. Appare molto probabile la conferma in squadra di Lucia Borsellino, alla Salute, e Linda Vancheri, alle Attività Produttive (anche lei al centro di una mozione di censura da discutere all’Ars).
Anche l’Udc punta a confermare almeno Patrizia Valenti, assessore con delega agli Enti locali. Un nome su cui Crocetta si batterà è certamente quello di Michela Stancheris, attualmente al Turismo, sua ex segretaria a Bruxelles.
Il nodo da sciogliere – se non si considera l’attrito con il leader degli alleati centristi, Gianpiero D’Alia, che non ha gradito questo “risiko degli assessori” – è la nomina degli assessori di area Pd. I Dem da tempo spingono per la sostituzione dei loro quattro nomi (Scilabra, Gerratana, Bruno e Agnello), ma la soluzione potrebbe essere quella di sostituire soltanto due nomi per favorire l’ingresso di due assessori di area Cuperlo. Appare improbabile che Crocetta rinunci a Nelli Scilabra, dopo tutto quello che ha fatto per difenderla.
Le opposizioni di centrodestra e il Movimento 5 Stelle, intanto, non sono rimasti a guardare mani nelle mani il balletto degli assessori e del presidente e hanno presentato due mozioni di sfiducia che adesso pendono sul capo di Rosario Crocetta. Ma non sembra probabile che la legislatura termini per un atto dell’Assemblea regionale siciliana: i deputati, infatti, non possono non tenere conto che, grazie a una legge approvata nella scorsa legislatura, il numero di parlamentari dell’Ars è stato ridotto da 90 a 70.