Dal vertice che ha riunito oggi tutti i protagonisti di Expo non sono uscite le decisioni più attese: il nome del sostituto di Antonio Acerbo, manager arrestato martedì, e l’eventuale decisione di commissariare l’appalto sulle Vie d’Acqua, al centro dell’inchiesta della magistratura. Tutto rimandato. Anche se le scadenze, sono le rassicurazioni, saranno a breve.
Lunedì, infatti, si dovrebbe conoscere il nuovo Rup, il Responsabile unico del procedimento, di Padiglione Italia ed ”entro qualche giorno” si avrà anche la decisione sull’appalto. La novità è che il sostituto di Acerbo – arrestato martedì dopo essere già finito sotto indagine nelle scorse settimane per corruzione e turbativa d’asta, in relazione proprio alla gara sul tratto Sud del canale, vinta dalla Maltauro – non sarà l’unico nome nuovo nella squadra di Padiglione Italia.
Il vertice ha infatti portato alla decisione di ”rafforzarne la governance” con una squadra che lavorerà a supporto del commissario di sezione Diana Bracco, in particolare per tutto quanto riguarda gli appalti. Intanto, il presidente dell’ Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha detto di avere bisogno di ”qualche giorno”, forse una settimana, per valutare l’eventuale commissariamento dell’appalto contestato. ”Per fortuna all’estero non si conoscono le criticità” dell’evento, è stato il commento ironico ma amaro del sindaco Giuliano Pisapia.
Per il resto, il commissario unico, Giuseppe Sala, ha elencato tutte le questioni ancora in sospeso con il Governo. Ad esempio la copertura dei 60 milioni di euro di quota della Provincia di Milano nella società di gestione. ”Entro fine mese avremo la verifica definitiva”, ha assicurato il ministro Martina, annunciando che il vertice di oggi tornerà a riunirsi periodicamente ogni 15 giorni. Ma sull’aspetto economico (quota Provincia e finanziamento di alcune opere) ha insistito in particolare il governatore lombardo Roberto Maroni, perché ”è importante per noi, come Regione, avere le risposte in tempo utile per poter definire il Bilancio del 2015”.
Poi, c’è stata anche la richiesta di ”indicazioni” su come organizzare il dibattito che si svolgerà durante i sei mesi di eventi, così come quella legata alla promozione turistica e alla comunicazione dell’evento: ”Serve un racconto su cosa ci sarà da vedere in Italia e comunicazioni in tv”. ”Non dobbiamo smarrire questa occasione”, è tornato a sottolineare Martina che ha assicurato la ”massima disponibilità” di Roma a collaborare per raggiungere l’obiettivo. Non potevano mancare gli aspetti infrastrutturali. Sala ha relazionato sull’avanzamento dei lavori sul sito, promettendo di stendere un cronoprogramma dettagliato ”per garantire che arriveremo e in sicurezza all’inaugurazione”, e sulla situazione dei padiglioni ‘self-built’, ovvero quelli costruiti direttamente dai Paesi esteri: saranno circa 53, ma presto potrebbe aggiungersi – o almeno questa l’anticipazione del commissario unico – ”un altro grande Paese non previsto”.
Intanto, il commissario Bracco, che ha ricordato l’urgenza di sostituire Acerbo, ha spiegato che ”dal 27 ottobre cominceremo a montare la copertura di Palazzo Italia”, parte più complicata del lavoro di costruzione del padiglione più importante della manifestazione.