Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di stabilità. Il via libera è arrivato al termine di una riunione durata circa novanta minuti. Il valore della manovra è di 36 miliardi: 18 di tagli alle tasse e 15 di spending review.
“La legge – spiega il presidente del Consiglio Matteo Renzi incontrando la stampa – parte con un numero: il 18. Diciotto come l’articolo, ma anche diciotto come le tasse in meno che noi abbiamo previsto per questa manovra. In un anno diciotto miliardi di tasse in meno”. Per il premier si tratta della “più grande riduzione di tasse mai fatta da un governo nella storia della Repubblica” nell’arco di un anno.
“Abbassare le tasse – aggiunge – potremmo dire che è di sinistra, ma lascerei stare che poi ne dobbiamo parlare con Angelino (Alfano, del Nuovo centrodestra ndr.). Mentre altrove la riduzione è ad appannaggio di alcune forze politiche, in Italia non è di sinistra né di destra, ma da persone normali perché si era arrivati a un livello pazzesco”.
“Noi – sottolinea il capo dell’esecutivo – abbiamo fatto un’operazione di pulizia, trasparenza e serietà”.
Il contenuto del provvedimento era già stato in parte anticipato dal premier in alcuni tweet.
La differenza tra la finanziaria 2014 e quella 2015 è che ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Tutto qui. #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 15 Ottobre 2014
No articolo 18,no contributi per chi assume a tempo indeterminato,no irap su costo del lavoro.Tolti gli ostacoli per assumere #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 15 Ottobre 2014
“Abbiamo confermato il bonus degli 80 euro – dice il premier senza nascondere la propria soddisfazione -. Sono 9,5 miliardi. Speravo fossero 10 ma sono comunque la conferma sistematica del bonus alla faccia di tutti quelli che hanno detto che non ce la facciamo”.
Renzi, quindi, annuncia 1,9 miliardi di sgravi alle assunzioni a tempo indeterminato e si rivolge direttamente alle imprese: “Caro imprenditore, assumi a tempo indeterminato? Ti tolgo l’articolo 18, i contributi e la componente lavoro dall’Irap. Mammamia, cosa vuoi di più. Ti tolgo ogni alibi e ti do una grande occasione”.
La legge stanzia 100 milioni di euro a garanzia del tfr. “Così – dice Renzi – chi vorrà usufruire del tfr potrà farlo”.
Grande importanza viene data alle norme per contrastare l’evasione fiscale. “I 3,8 miliardi della legge di stabilità derivanti dalla lotta all’evasione fiscale – spiega il presidente del Consiglio – sono un totale ‘prudenziale’, che derivano dalla grande battaglia che non si fa attraverso la lotta al cliente che esce dal negozio ma dall’incrocio delle banche dati. Una gigantesca battaglia che porta a cifre di cui siamo sicuri”.
Annunciati 500 milioni alle famiglie, 300 alla ricerca e allo sviluppo; 6,9 miliardi di spese a legislazione vigente.
Previsti anche 800 milioni per le partite Iva che hanno un reddito basso, “si tratta di circa 900.000 italiani che avranno uno sgravio fiscale”.
“Le Regioni hanno tranquillamente lo spazio per abbassare le tasse, se vogliono – spiega Renzi. Conosco Sergio Chiamparino (presidente della Regione Piemonte e numero uno della Conferenza delle Regioni ndr.), come un grande riformatore e mi risulta difficile pensare che possa aumentare le tasse. Ci sono 15 miliardi di spending review fatta dallo stato centrale, come è giusto, e se si chiede un piccolo sforzo alle Regioni credo che non ci sia italiano che possa dire che non è possibile”.
Previsti anche 500 milioni “netti” per scuola. “Abbiamo messo 0,5 milirdi – spiega Renzi – perchè è sull’indebitamento netto. La misura in realtà vale 1 miliardo e serve ad assumere tutti i 149.000 della graduatorie a esaurimento. È la voce netta non lorda”
Come prevedibile, incontrando la stampa, Renzi ha fatto riferimento anche alle polemiche delle ultime settimane con l’Ue circa il rispetto del patto di stabilità. “Noi – ha sottolineato – rispettiamo il limite del deficit del 3%. È del tutto evidente, come ha scritto il ministro Padoan nella lettera al commissario Katainen, che noi pensiamo che per l’Italia valgano le circostanze eccezionali e le riforme strutturali per non rispettare obiettivi di bilancio del fiscal compact”.
Previsto anche il posticipo delle tasse per i comuni alluvionati come Genova.