Franco Ceravolo non è più il direttore sportivo del Palermo. Il rapporto con il club del presidente Zamparini è durato meno di cinque mesi, un periodo brevissimo se consideriamo la normalità delle altre strutture societarie. Normalità, però, che non è mai stata di casa nel Palermo calcio. Un nuovo avvicendamento, un nuovo ribaltone, per una storia ormai vecchia e ritrita.
I motivi dell’addio non sono un mistero. In primis il mercato estivo, imponente solo sul piano numerico ed insufficiente su quello qualitativo. In Sicilia sono arrivati giovani di belle speranze, stranieri per lo più, che sin quì sono rimasti ai margini di una squadra per 10/11esimi composta di elementi che l’anno scorso ben figuravano in B.
A favore di Ceravolo non hanno deposto nemmeno i risultati sul campo della formazione allenata da Iachini. Tre punti in sei gare, quattordici gol subiti e solo sei realizzati, ed un importantissimo scontro diretto perso per 3-0. Note positive? Belotti e Dybala, guarda caso pupilli del presidente. È lui che ha cacciato fuori i soldi ed è lui che si prende i meriti di tutto, come sempre.
Infine i rapporti con la proprietà, ovvero con Zamparini. Come lo stesso presidente ha dichiarato in sede di presentazione: “Io Ceravolo non lo capisco al telefono, mi devo fare ripetere le cose dieci volte”. Tutta colpa dell’accento crotonese quindi. O forse no, perchè dietro qualsiasi esonero, licenziamento o ben servito del Palermo c’è sempre e solo la voglia di addossare ad un uomo solo, il più debole di turno, le colpe e le responsabilità di un’intera gestione decennale.
Buonuscita e addio. Il sito ufficiale del club rosanero ha già rimosso l’ex osservatore della Juventus dall’organigramma societario. Al suo posto sembra esserci in pole Dario Baccin (fallito l’assalto a Reja che ha detto no per un posto da dirigente), attuale responsabile del settore giovanile del Palermo. Uomo fidato del presidente, almeno per il momento, dirigente serio e competente. Ha 38 anni ed in passato ha vestito le maglie di Napoli e Chievo. Un volto nuovo per un gioco antico. Ceravolo salva Iachini, per il momento, ma c’è da scommettere che da quì alla fine del campionato le sorprese non mancheranno di certo.