I leader europei riuniti a Milano per il summit Ue promuovono il Jobs Act. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che l’Italia “sta facendo un passo importante da questo punto di vista”, visto che è ormai indispensabile “eliminare le barriere” presenti nel mercato del lavoro.
Il premier Renzi ha posto l’accento proprio sullo sviluppo: “Senza crescita non c’è lavoro, senza lavoro non c’è dignità e senza dignità non c’è Europa: tornare a porre l’attenzione sulla crescita significa chiedere all’Europa di tornare ad essere se stessa. Il dibattito tra austerity e crescita, così come lo stiamo facendo non solo sui giornali ma anche nei corridoi di Bruxelles tra tecnici e funzionari, rischia di uccidere la prima vittima: il buon senso”.
Il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso ha salutato positivamente la nuova misura messa in campo dal governo, che a suo parere “può avere grande impatto sulla competitività dell’economia italiana”. Anche Herman Van Rompuy, presidente del Consiglo Ue ha espresso parere positivo sulla manovra.
Martin Schulz, il presidente del Parlamento europeo, ha aperto il summit: “Bisogna trovare una strategia per il rilancio dell’occupazione, velocemente”. Secondo Schulz “non può esserci alcun aggiustamento di bilancio se non si sostiene la crescita. Sarà necessario dunque un piano di investimenti pubblici e privati. I tagli non bastano, serve la crescita”.
Schulz ha anche elogiato il governo italiano, definendolo “fantastico”.
Peccato però che per le strade di Milano la protesta infiamma anche nei confronti del testo del Jobs Act, la riforma del Lavoro, targata Renzi, oggi in Aula al Senato per il voto di fiducia. Blitz degli studenti anche a Roma, dove un gruppo di studenti ha simbolicamente occupato il Ministero del Lavoro.
In testa al corteo, dietro allo striscione della Fiom, c’è il segretario generale Maurizio Landini, che ha definito la manifestazione “la prima mobilitazione della stagione a cui ne seguiranno altre”. “Siamo pronti ad occupare le fabbriche perché ci chiedono di abbassare i salari. Se Renzi – prosegue – pensa di fare il figo dandoci ottanta euro e se pensa che noi siamo i coglioni che accettano di firmare la riduzione, si sbaglia di grosso”.
“Sarà un autunno caldo? Assolutamente sì – ha detto Landini. – Questo è il primo sciopero dei metalmeccanici, ce ne sono in programma altri fino alla manifestazione di Roma e oltre, perchè non ci interessa solo protestare, noi vogliamo davvero cambiare questo Paese. Le proposte del governo Renzi sono sbagliate perché peggiorano le condizioni. Il vero cambiamento è estendere i diritti, far ripartire gli investimenti, combattere la corruzione e andare a prendere i soldi dove ci sono”.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è in Senato per seguire l’esame del Jobs act, su cui in giornata verrà votata la fiducia. Il ministro non parteciperà, quindi, al vertice Ue sull’occupazione a Milano; al suo posto il sottosegretario Luigi Bobba.