Arrivano importanti aperture sulle coppie di fatto da parte durante la Seconda Conregazione del Sinodo. “Il matrimonio è e resta un sacramento indissolubile” ma anche “le unioni di fatto in cui si conviva con fedeltà ed amore, presentano elementi di santificazione e di verità”.
Come si legge nella nota diffusa dalla sala stampa vaticana, i vescovi hanno ritenuto fondamentale porre l’accento “sugli elementi positivi”, per “infondere coraggio e speranza anche a forme imperfette di famiglia, che possono essere valorizzate, secondo il principio della gradualità”.
Dopo che ieri il cardinale Peter Erdo aveva ribadito che “i divorziati risposati appartengono alla Chiesa”, oggi è arrivata la presa di posizione del presidente della Conferenza episcopale tedesca, Reinhard Marx. Il cardinale ha annunciato l’adesione dei vescovi tedeschi alla proposta di Walter Kasper per l’ammissione, a determinate condizioni, dei divorziati risposati all’eucaristia.
“Snellire e accelerare i processi di annullamento laddove i presupposti richiesti sono evidenti”. A chiederlo all’inizio del Sinodo della famiglia sono i presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) che al tema “La famiglia e il futuro dell’Europa” hanno dedicato l’Assemblea plenaria che si è svolta a Roma dal 2 al 4 ottobre.
“Benché sono diverse le cause – scrivono i vescovi nel comunicato finale diffuso oggi –, molti matrimoni sembrano oggi non essere validi. Nella coscienza di tanti drammi che portano al fallimento di molti matrimoni, oltre all’appello alla perseveranza, è emersa la necessità di snellire e accelerare i processi di annullamento laddove i presupposti richiesti sono evidenti. Insomma solo una pastorale che sappia essere attenta alle persone e fedele alla Parola di Dio potrà annunciare con gesti e parole la bellezza della famiglia, anche nei momenti di crisi, e potrà’ diventare testimonianza dell’amore misericordioso di Dio”.
L’incontro dei vescovi europei a Roma – si legge nel comunicato – “voleva essere innanzitutto un momento di riflessione, alla vigilia del Sinodo della famiglia, sulle questioni e i fenomeni che toccano più da vicino la famiglia e la pastorale della famiglia oggi in Europa e che obbligano a un’azione convinta”. Ne è emersa una prima convinta conclusione. “La famiglia – scrivono i vescovi – non è un problema, ma una soluzione per l’Europa”. E aggiungono: “È fonte di risorse inestimabili per le nostre società europee di cui costituisce il capitale umano”.
Da qui l’appello ai governi europei per andare incontro alle necessità incalzanti del nostro tempo, affinché mettano in atto “leggi e politiche che sostengono la famiglia”. “La Chiesa in Europa – incalzano i vescovi – invita i Governi a prendere coscienza che non vi è altra realtà che possa produrre capitale umano come la famiglia”.
I vescovi ringraziano i fedeli per la “testimonianza” offerta da tante “famiglie cristiane che vivono la loro fedeltà anche in mezzo ad una cultura spesso individualista”. Questi nuclei – sostengono i vescovi – necessitano di una “pastorale adeguata” che “parte dall’esperienza reale dell’uomo, cercando in essa le tracce della presenza di Dio”. “La pastorale adeguata – aggiungono i vescovi – non è quindi l’esecuzione di un progetto elaborato a tavolino, ma si declina nell’accompagnamento da parte del sacerdote e della comunità cristiana, di coppie e famiglie che sono le vere protagoniste per comprendere il progetto di Dio”.
Nel comunicato i vescovi riferiscono infine anche di “un paradosso molto europeo”. “Se molti giovani desiderano fondare una famiglia – spiegano -, molti prediligono la convivenza o altre forme che ritardano l’investimento in un legame duraturo e stabile”. A questi giovani, i vescovi dicono: “L’impegno fedele è sorgente di bene e di felicità”.