“No ai Selfie, siate Unselfie” | Negli Usa nasce il movimento contro gli autoscatti

di Fabrizio Messina

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“No ai Selfie, siate Unselfie” | Negli Usa nasce il movimento contro gli autoscatti

| lunedì 06 Ottobre 2014 - 11:39

No agli autoscatti e all’ossessione di sovraesporsi, “è tempo di essere Unselfie”: negli States è nato l’Anti-Selfie Movement, un’organizzazione volta al contrastare la mania di fotografarsi con la fotocamera anteriore dei propri smartphone.

La nascita del movimento fa capo al cortometraggio “Aspirational” di Mattew Frost con protagonista Kirsten Dunst, che avvicinata da due giovani fan, viene inondata di selfie: ma le ragazze sembrano quasi ignorare la sua presenza e quando l’attrice chiede loro se vogliano domandarle qualcosa, loro rispondono se poteva “taggarle su Facebook”.

Un’usanza così comune, tanto da aver fatto diventare “selfie” un vocabolo nell’Oxford Dictionary: una mania che difficilmente svanirà in breve tempo, vuoi per l’innocenza del gesto in sé, vuoi per i nuovi dispositivi che integrano funzioni dedicate per fare autoscatti. Nel mondo se ne contano 28 milioni ogni giorno e, di questi, 1 milione sono scattati solo in Italia.

Ma molti internauti non ci stanno più e vogliono dichiarare guerra ai selfie, tanto che in Italia gira da qualche tempo l’hashtag #setiselfieticancello: non solo, persino il governo filippino li vuole proibire in quanto, secondo il Time, Makati City è la città al mondo dove si fanno più selfie pro capite.

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