Due attentati kamikaze, uno dei quali con un’autobomba, hanno colpito oggi un quartiere a maggioranza alawita, la comunità di appartenenza del presidente siriano Bashar al Assad, a Homs, nella centro della Siria. Almeno 39 persone, tra cui 30 bambini, sono morti. Ma il bilancio è destinato a salire perché è ancora altissimo il numero dei feriti.
Obiettivo degli attentati dei “terroristi”, come i media di stato chiamano i ribelli, erano “una scuola e un ospedale del quartiere Akrouma”. “Ci sono corpi completamente dilaniati e il bilancio rischia di aggravarsi poiché vi sono molti feriti gravi in questo duplice attentato”, ha dichiarato Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti dell’Uomo.
Proprio ieri, i ribelli avevano decapitato altri quattro curdi, di cui tre donne, nei combattimenti che si stanno svolgendo intorno alla città di Kobane.