Sindacati sul piede di guerra sul tema della Formazione professionale in Sicilia. Dopo il flop del click day del Piano giovani, che doveva essere il fiore all’occhiello del governo Crocetta nella rivoluzione del settore, dopo il nuovo bando e il subitaneo annullamento del nuovo bando, dopo che l’Avvocatura dello Stato è arrivata a rimescolare le carte, dichiarando validi i tirocini assegnati nel giorno in cui più di 50 mila giovani siciliani non riuscivano ad accedere al sito per le assegnazioni, la Regione prova ancora a cadere in piedi e mette l’assessore Nelli Scilabra alla ricerca di nuove coperture finanziarie per nuovi tirocini.
“Un pasticcio”, dice il segretario regionale della Uil, Claudio Barone, mentre Maurizio Bernava, segretario della Cisl in Sicilia usa toni molto più duri: “Un sistema basato sulle clientele, un’idiozia. Senza nuovi servizi per il lavoro è destinato a fallire tutto“.
E mentre il leader della Uil prova a chiedere al governo regionale un incontro per cercare di trovare una soluzione, per stabilire la strada da seguire, Bernava minaccia l’assedio: “Non serve a niente incontrare ancora questi signori. Se vogliono il nostro aiuto ce lo chiedano e glielo manderemo per iscritto. Non abbiamo più tempo da perdere con Crocetta, Scilabra e Bruno (assessore regionale al Lavoro, n.d.r.) e con quanti li manovrano come fossero marionette. Il giorno in cui torneremo alla sede della Regione e all’Ars sarà per non uscirne più fino a che non risolveranno veramente il disastro che hanno combinato nel settore della Formazione”.
Il sindacato Cisl, infatti, ha proposto questa mattina agli altri sindacati, confederati e autonomi, di assediare le sedi istituzionali fino a quando la Regione non avrà compreso che servono servono più servizi per l’occupazione. “In questo momento in Sicilia – dice Bernava – non esiste un posto in cui domanda e offerta di lavoro si incontrano”.
“A fronte del caos che si è determinato sul Piano giovani vorremmo però – dicono Monica Genovese, della segreteria regionale Cgil e Andrea Gattuso, responsabile per le politiche giovanili della Cgil Sicilia – adesso dal governo certezze sui prossimi passi e soprattutto fatti concreti che facciano venire meno la sensazione che alla fine si è cambiato tutto per non cambiare nulla. Finora – aggiungono – gli unici dati certi a tre mesi dall’inizio del caos sono che non è partito un solo tirocinio, non è stato speso un euro, che Italia Lavoro ed Ett sono rimasti al loro posto”.
“Quella che doveva essere una speranza per i giovani – conclude Barone – si è trasformata nell’ennesima occasione di disillusione e disorientamento”.