“Stia tranquillo, Renzi, stia sereno”. A parlare è l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, con i giornalisti a margine del voto per le primarie del centrosinistra in Emilia.
La consultazione serve per decretare il candidato del centrosinistra alla successione di Vasco Errani per la guida della Regione. La sfida è monocolore tra i Dem Stefano Bonaccini, dato per favorito, e l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani che ha incassato il sostegno di Sel.
Parole rassicuranti quelle dell’ex segretario del Partito democratico, o almeno così dovrebbero essere. Se da un lato Bersani esclude il rischio di una scissione, dall’altro si rifugia nel “tormentone” dello “stai sereno” lanciato proprio da Renzi prima dell’avvicendamento con Letta. Uno “stai sereno” costato la poltrona all’ex premier.
Semplice ironia o qualcosa di più per Bersani?
A dirlo saranno le cronache politiche, intanto l’esponente Pd torna a chiedere dialogo e rispetto all’interno del partito (domani alle prese con la direzione nazionale ndr.), a cominciare dalla discussione sulla riforma del lavoro e sull’articolo 18. “Sento cose strane su una scissione. Ma la scissione non esiste, è da escludere. Però bisogna rispettare le opinioni, non si può dire ‘prendere o lasciare’. Si può discutere, se non si alzano le bandierine”.
“Vedo il rischio che si aumenti la frammentazione nel mondo del lavoro -avverte ancora Bersani – in Senato ci sono emendamenti assolutamente ragionevoli. Il Pd va preservato così come il governo, ma bisogna fare degli aggiustamenti. Stiamo camminando su questa strada stretta”.