Più di cento video e oltre 86mila fotografie erotiche, molte delle quali scaricate da Internet. Ecco cosa nascondono i file salvati nei computer in uso a monsignor Wesolowski, arrestato in Vaticano con l’accusa di abusi e possesso di materiale pedopornografico.
Il retroscena sull’arresto del nunzio di Santo Domingo, richiamato dalla Santa Sede un anno fa e poi “dimesso” dallo stato clericale, è svelato dal Corriere della Sera.
Secondo il quotidiano milanese “l’accusa evidenzia la particolare abilità dell’imputato a utilizzare strumentazione elettronica che può essere reperita per connessioni illecite. Comportamento che l’imputato ha mostrato di perseguire con modalità fortemente compulsive”.
Il materiale sarebbe diviso per genere: si vedono decine di bambine protagoniste di prestazioni erotiche, ma la predilezione era per i maschi. In diversi file compaiono “ragazzini tra i tredici e i diciassette anni umiliati di fronte all’obiettivo, ripresi nudi, costretti ad avere rapporti sessuali tra loro e con adulti”.
Ora l’indagine prosegue per scoprire altri complici. Nel capo di imputazione si parla esplicitamente di “reati commessi in concorso con persone ancora ignote”.
L’alto prelato sarà interrogato nei prossimi giorni e non si esclude che venga processato con rito direttissimo, come previsto nei trattati internazionali in materia di violenza sui minori.