Gli attacchi aerei condotti contro i terroristi in Siria avrebbero ucciso il leader del Fronte al Nusra. Secondo quanto riportato dalla Cnn, notizie non confermate sono circolate sulla presunta uccisione di Abu Yousef al-Turki, noto anche con il soprannome “il turco”, kuwaitiano, 33 anni, considerato figura di primo piano di Al Qaida in Siria.
La nota pubblicata dal Fronte su Twitter è accompagnata da quella che viene presentata come una prova documentale del decesso, ovvero una fotografia del militante. Diversi osservatori hanno fatto notare, però, che la voce potrebbe essere stata fatta circolare di proposito da parte dello stesso gruppo qaedista per permettere al terrorista di sfuggire alla caccia degli Usa.
Intanto dopo che l’Iran ha contestato la legittimità dei raid aerei in Siria, l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Samantha Power, ha inviato una lettera al segretario generale Onu Ban Ki-moon spiegando le ragioni legali americane alla base degli attacchi. “Continueremo a portare avanti le nostre priorità, qualunque cosa accada sul territorio”, ha detto l’inviato speciale dell’Onu in Siria, Staffan De Mistura, rispondendo ad una domanda sulle conseguenze dei raid Usa nel Paese. De Mistura ha sottolineato che in questo momento “bisogna fare tutto ciò che è possibile per diminuire il livello della violenza, aumentare gli aiuti umanitari e promuovere il processo politico”.
L’inviato speciale dell’Onu, annunciando un imminente viaggio in Iran, ha sottolineato che Teheran, stretto alleato di Damasco è un “importante giocatore” della regione. “Spero”, ha aggiunto De Mistura, che l’Iran sia un “partner importante nel processo politico”. E il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha in programma di incontrare il Segretario di Stato americano John Kerry per approfondire come la Russia possa aiutarli nella lotta contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis).
E dopo il via ai raid in aerei in Siria, le agenzia di sicurezza degli Usa sono state poste in stato di allerta a causa del rischio di attacchi da parte di “lupi solitari”. Lo hanno riferito i media locali, facendo riferimento ad una circolare diffusa dall’Fbi. “Crediamo che attacchi possano causare attentati sul suolo nazionale”, avverte il testo inviato a tutti i corpi di sicurezza del Paese. Secondo il Pentagono, il gruppo Khorasan, cellula di veterani di Al Qaeda poco conosciuta, e obiettivo, insieme all’Isis, dei bombardamenti americani sulla Siria, preparava un attacco “imminente” contro gli interessi occidentali ed era “vicino alla fase esecutiva” di un attentato negli Usa o in Europa.