A settembre, secondo i dati Istat, il clima di fiducia dei consumatori è aumentato lievemente. Secondo l’Istituto di statistica, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è passato a 102,0 da 101,9 del mese di agosto. “La componente personale – spiega -aumenta passando a 101,5 da 100,1, mentre quella economica registra una diminuzione a 105,6 da 107,5. L’indice riferito al clima corrente cresce a 102,6 da 101,5, mentre quello del clima futuro diminuisce a 102,7 da 103,3”.
Quanto alla tendenza della disoccupazione, i giudizi rispetto al mese precedente rimangono inalterati (a 56 il saldo). Il saldo relativo ai giudizi sulla situazione economica della famiglia diminuisce a -56 da -55, mentre per le attese non si modificano i pareri formulati rispetto al mese passato e il saldo resta a -13. Le valutazioni sull’opportunità
“L’ottimismo dell’Istat appare del tutto fuori luogo”, attaccano però i presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e di Adusbef, Elio Lannutti, commentando i dati. “Sembra impossibile, eppure l’Istat rivela oggi un dato relativo alla fiducia dei consumatori ai limiti dell’assurdo: a settembre segnerebbe ‘un lieve miglioramento'”, continuano. La disoccupazione, rilevano, “cresce a livelli allarmanti, specialmente quella giovanile, così come la povertà, il sovraindebitamento, le difficoltà ed il disagio delle famiglie. Diminuiscono i consumi (-10,7% solo nell’ultimo triennio), secondo quanto calcolato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, anche quelli relativi al settore alimentare, colpisce in particolare la contrazione di prodotti fondamentali come pasta.