Il “Circo degli orrori” è uno show che, dopo la tournée in Spagna, America Latina e a Miami, con più di 1.500.000 spettatori, arriva in Italia con due tappe in Sicilia, a Catania (dal 4 al 21 settembre) e a Palermo (dal 26 settembre). Tournée che si è macchiata di sangue con la morte di una delle giovani protagoniste, Ivelise Zoppis Faggioni, 17 anni, in un incidente stradale sulla autostrada A19 Palermo-Catania. Alla guida dell’auto c’era la madre, Heidi Faggioni Zoppis, 50 anni.
La famiglia Faggioni Zoppis è una delle più antiche famiglie circensi italiane che aveva dato vita al Circo acquatico, parte integrante dello show “Circo degli orrori”, forse uno degli spettacoli più innovativi degli ultimi anni. Il Circo de Los Horrores è uno show che ha sorpreso il pubblico e critica con una perfetta miscela tra teatro, circo e cabaret.
Teatro perché si racconta una storia e si utilizza un copione; le tecniche sono quelle del circo, molte storie sono mimate ed acrobaticamente sviluppate; il cabaret si ritrova nella sensualità di alcune performance, nella sintonia con il pubblico, nel contatto diretto e nell’umore adatto agli adulti, fresco ed intelligente. Con quel pizzico di malizia che rende spassosa la sua durata. L’ispirazione e chiaramente proveniente dal cinema in bianco e nero, e dai film horror e suspense dell’epoca. L’ambiente e paragonabile ad un set cinematografico, smarrito tra la nebbia più che nella pista di un circo dove si ricrea un antico cimitero gotico, degli inizi del XIX secolo.
L’ispirazione nasce da film rimasti nella memoria: da Nosferatu di Burnau che è il protagonista principale del Circo de Los Horrores ed è il filo conduttore della sua spaventosa storia; a La mummia, rappresentata con dei nastri in volo che si perdono tra le bende, una coreografia ed una messa in scena tenebrose. Anche i Freaks di questa incredibile storia hanno il loro posto nell’introduzione dello spettacolo: molti personaggi usciti dagli incubi più profondi, daranno il benvenuto al pubblico. Ci saranno riferimenti anche a La Danza dei Vampiri di Roman Polansky: sarà eseguita in modo umoristico una danza classica di quel periodo, popolata da vecchi vampiri putridi e consumati ma di gran classe, che si muovono al ritmo di musica, mentre mordono la vittima tra un parossismo di sangue, musica e danza.
Anche la musica ha il suo compito speciale: melodie di stampo classico trasportano nel mondo d’oltretomba che fa venire la pelle d’oca. Colonne sonore da La Bambine del Esorcista di Mike Oldfield ed il suo Tabularsbells, Carmina Burana, le melodie di Damian, Il film, Una notte nel Monte Pelado di Musorgskij, l’Uomo Elefante, ed il suo valzer istrionico che fa raggelare il sangue.