È stato depositato il ricorso al Tar del Lazio per fermare il progetto OffShore Ibleo, presentato dall’Eni, al largo della costa tra Gela e Licata per la realizzazione di due pozzi di petrolio e alcuni oleodotti.
Lo hanno presentato Greenpeace, Wwf e Legambiente insieme a Lipu Birdlife Italia, Italia Nostra, Touring Club Italia, Legacoop Pesca Sicilia, Anci Sicilia e i comuni di Licata, Ragusa, Scicli, Palma di Montechiaro e Santa Croce Camerina. Tutti contrari al decreto 149/14, emanato dal ministro dell’Ambiente, che sancisce la compatibilità ambientale del progetto “Off-shore Ibleo” di Eni.
“È la prima volta che un fronte così ampio si schiera compatto contro le trivellazioni off-shore, confermando che la tutela del mare – affermano in una nota – e la volontà di seguire una strada ben diversa da quella fossile intrapresa dal governo e confermata con le forzature normative contenute nel cosiddetto decreto legge Sblocca Italia che, anche contro il dettato costituzionale, emargina gli enti locali e inibisce la partecipazione dei cittadini – non sono solo una priorità per gli ambientalisti, ma una necessità anche per le amministrazioni locali e per chi rappresenta attività economiche fondamentali per il Paese come il turismo e la pesca”.
“Dopo il vergognoso voltafaccia della Regione Siciliana e le manovre del governo per estromettere i territori da queste decisioni, è fondamentale – proseguono i promotori della protesta – che si crei un movimento sempre più ampio che blocchi il folle piano di Renzi di trivellare i nostri mari, per estrarre gas e petrolio che basterebbero all’Italia solo per pochi mesi”.
“Siamo particolarmente soddisfatti – ha detto il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando – di questo risultato poiché i comuni maggiormente interessati hanno accolto l’invito lanciato dalla nostra Associazione, aderendo numerosi e compatti ad un’iniziativa in difesa del Mediterraneo, e in particolare, delle coste della Sicilia”.
“Una grave minaccia incombe sul mare del Canale di Sicilia: la corsa al petrolio. L’estrazione dell’oro nero – scrive Greenpeace – porterà profitti solo alle compagnie petrolifere mentre rappresenta un rischio inaccettabile per l’ambiente, l’economia e il benessere delle comunità costiere”.
All’appello hanno risposto molti vip, tra cui Luca Zingaretti, che i luoghi della Sicilia che si affacciano sul Canale di Sicilia li conosce bene perché è è proprio lì che da anni si gira – e si continuerà a girare, a quanto pare, nonostante il rischio di un trasferimento in Puglia – la fiction di cui è protagonista, Il commissario Montalbano.