“È convincimento degli scriventi che le determinazioni maturate dal gip siano, in significativa parte, conseguenza della mancata rappresentazione, nella richiesta di custodia avanzata dal pubblico ministero, di importanti e oggettivi elementi la cui valutazione avrebbe condotto il Giudicante a differenti conclusioni”. Il linguaggio è quello, rigoroso, degli atti giudiziari ma il significato è un duro e inequivocabile attacco alla Procura di Bergamo. A scrivere sono i legali di Massimo Bossetti, l’uomo accusato di avere ucciso Yara Gambirasio.
L’uomo è in carcere e il gip nei giorni scorsi ha rigettato l’istanza di scarcerazione.
Il muratore si è sempre dichiarato innocente e ha anche chiesto di essere sottoposto alla macchina della verità. I legali Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti parlano chiaramente di elementi che, se alla conoscenza del gip, “avrebbero condotto a differenti conclusioni”.