Il virus Ebola fa paura al mondo. La sua diffusione è ormai “fuori controllo”. A dirlo è il presidente degli Usa Barack Obama, che ad Atlanta ha presentato il suo pianto “anti Ebola”: gli States vogliono intervenire per combattere l’epidemia del virus. Ma la strada è lunga: “L’epidemia di ebola peggiorerà prima di migliorare. Creeremo un ponte aereo per far arrivare al più presto gli operatori sanitari e le forniture mediche in Africa occidentale”.
Nel piano di Obama però il primo passo è l’invio di 3 mila soldati: i militare offriranno sostegno medico e logistico, aumentando il numero di posti negli ospedali, aiutando a isolare e curare i malati. I soldati avranno dei kit sanitari, circa 50mila, da fornire alle famiglie.
Obama sta usando i fondi destinanti alle operazioni di emergenza all’estero: per combattere il virus, gli Stati Uniti useranno 500 milioni di dollari. Un impegno che Obama si prende nel giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità lancia l’allarme sul picco del numero di casi di Ebola.
Intanto la prima sperimentazione clinica di un vaccino contro il virus ebola non ha generato fino ad oggi reazioni avverse. Il vaccino, sviluppato dal laboratorio GlaxoSmithKline con l’Istituto della salute (Nih) americano, e che ha dato ottimi risultati sulle scimmie, è oggetto di uno studio clinico su dieci persone dal 2 settembre. Altri dieci volontari riceveranno il vaccino nei prossimi giorni. I risultati completi di questo studio dovrebbero essere disponibili alla fine dell’anno.