Continua la protesta dei 262 lavoratori del call center Accenture di Palermo per avere garanzie sul loro futuro occupazionale. Dopo la protesta di ieri i lavoratori disperati sono tornati sul tetto dell’azienda che ha sede in via Ugo La Malfa. La decisione è scattata dopo l’assemblea tra lavoratori e sindacati per fare il punto dopo il tavolo di contrattazione che c’è stato ieri al Mise tra le società e i sindacati.
È sempre più palpabile la possibilità che la commessa venga ritirata dalla sede di Palermo. La decisione della società British Telecom di recedere anticipatamente dal contratto di customer service con Accenture, la cui scadenza naturale era prevista a giugno 2016, ipotizzando di trasferire in altre regioni italiane le attività svolte nel call center palermitano.
(Foto di Loredana Ilardi)
“Abbiamo deciso di protestare a oltranza fino a quando non arriveranno risposte certe sul nostro futuro” dice Mara Gambino, che si trova insieme a 14 colleghi sul tetto del call center. Da ieri, alcuni lavoratori hanno deciso di occupare i locali della società. Il prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza è in programma il 22 settembre.
Intanto il sindaco di Palermo a margina di una conferenza stampa dice di aver parlato della questione con il Premier: “Ho parlato con Matteo Renzi della vertenza Accenture, l’impegno politico c’è, la riunione di ieri al ministero dello Sviluppo non si è chiusa con un nulla di fatto ma si sono aperti spiragli”.
“Ieri al ministero – ha aggiunto Orlando, che in serata ha incontrato i lavoratori – si è svolto il secondo incontro sulla vertenza. Il tema di fondo è che Accenture è una multinazionale sana e non ha problemi economici”. “Vogliamo contrastare le scelte di questa azienda – ha concluso -, perché potrebbe rappresentare la punta di un iceberg nel settore”