“L’Italia rispetterà gli impegni presi con l’Europa sul deficit di bilancio”, ha assicurato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo a Milano. Ma con una precisazione: “Il target del 2,6% era un obiettivo compatibile con un quadro macro diverso. Come la stessa Bce ammette nel bollettino – ha proseguito Padoan – il quadro macro è molto peggiore di sei mesi fa e c’è un’ovvia implicazione per i conti pubblici”.
Il ministro dell’Economia lancia un chiaro messaggio all’Europa, ma non esclude che il governo possa impegnarsi nella costruzione di una manovra correttiva che permetta di rispettare il vincolo del 3% nel rapporto deficit-Pil. “Stiamo lavorando alla legge di stabilità – spiega Padoan – che per definizione impatta sui conti”.
Per il titolare del dicastero di via XX Settembre, però, è necessario “coordinare meglio le politiche nazionali con quelle dell’Unione europea”. La strategia proposta dal semestre italiano di presidenza dell’Ue poggia su tre pilastri: migliorare l’integrazione del mercato interno, riforme strutturali con strumenti di benchmarking e raccomandazioni per singoli paesi; investimenti.
”C’è una forte convergenza sull’idea che gli investimenti sono essenziali in tutta Europa per la crescita – ha concluso Padoan – i cui elementi fondamentali sono le riforme strutturali che migliorano l’ambiente per le imprese e una maggiore efficacia negli strumenti di finanziamento per attirare i capitali”.
E in merito ai rapporti con i due pilastri dell’economia europea, Francia e Germania – che subiscono anch’essi i colpi della crisi – Padona spiega che “sul patto per la crescita con la Germania non ci sono resistenze, c’è accordo”. E sulla richiesta di Parigi di spostare il rientro del rapporto deficit/pil, attualmente sopra il 3%, al 2017 – decisione che dovrà passare al vaglio della Commissione Ue – il ministro italiano ironizza. “Parigi è Parigi”.