“Chiedo ai parlamentari che mi hanno votato di non sostenere ulteriormente la mia candidatura” per la Consulta. Lo ha affermato all’Ansa, Antonio Catricalà che annuncia così il suo ritiro. “Non vorrei mettere a rischio la mia immagine professionale e spero che il Parlamento possa più facilmente superare le contrapposizioni che hanno finora ostacolato l’elezione dei due Giudici costituzionali”, ha aggiunto.
“Ringrazio Antonio Catricalà per aver prima accettato la candidatura a membro laico della Consulta e per la dignità con cui oggi rinuncia. Nessuna fronda interna a Forza Italia dietro una scelta che è e deve essere frutto di un voto del Parlamento. Fi è unita attorno a Berlusconi, per la scelta di un nuovo candidato”. Così Paolo Romani, capogruppo di Fi al Senato.
La decisione dopo l’ennesima fumata nera per l’elezione dei giudici costituzionali da parte del Parlamento riunito giovedì in seduta comune. Ora servirà una nuova votazione, la decima.
Il quorum richiesto per essere eletti è di 570 voti: i 3/5 dei componenti dell’Assemblea. Il più votato resta Luciano Violante con 468 voti. I suoi consensi vanno via via aumentando rispetto a giovedì sera quando ne aveva ottenuti 429.