Oltre le conseguenze politico-economiche che deriverebbero dal “Si” all’indipendenza della Scozia, ci sarebbe anche il problema delle bandiere nazionali: prima fra tutti la Union Jack, quella britannica, che perderebbe la Croce di Sant’Andrea rimanendo con un “semplice” sfondo bianco.
Qualora il cambio di design venisse attuato, il Regno Unito diventerebbe “una Nazione di seconda classe”, come l’ha definita il quotidiano cinese Global Times: “La riduzione del vessillo inglese alla Croce di San Giorgio testimonierebbe plasticamente il fatto che saremmo diventati una nazione più piccola”, hanno commentato alcuni storici dell’Università di Oxford. Non solo: potrebbero anche cambiare le flag di altri 20 paesi, quali Australia, Nuova Zelanda e Fiji.
Ma se da un lato c’è chi inizia a disperarsi, dall’altro c’è chi gioisce per l’eventuale cambio, come i produttori di bandiere: “Sarebbe meraviglioso per noi. Tutti coloro che possiedono una Union Jack dovranno comprarne una nuova”, ha commentato Chris Deegan della Flagmaker Ltd.