La sentenza di Oscar Pistorius, l’atleta disabile, che nel 2008 aveva conquistato l’oro nei 200 metri alle Paralimpiadi di Pechino, per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp compiuto il 14 febbraio 2013, è stata rinviata a domani.
Pistorius, che si era dichiarato innocente, racconta di avere sentito la fidanzata Reeva gridare e di avere sparato temendo che ci fossero dei ladri in casa. La giudice Thokozile Masipa, 66enne originaria di Soweto, durante la lettura del verdetto, un documento di oltre 4 mila pagine, ha dichiarato: “Lo stato non ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che l’imputato è colpevole di omicidio premeditato. Semplicemente non ci sono abbastanza fatti per sostenere una tale conclusione”.
Secondo l’accusa, Pistorius ha ucciso volontariamente la Steenkamp dopo un litigio, mentre secondo la difesa l’atleta ha sparato temendo che ci fossero dei ladri nell’abitazione: la giudice ha comunque ritenuto inoltre “irragionevole” l’utilizzo dell’arma soltanto perché si è sentito in pericolo, sostenendo che l’imputato “ha deciso consapevolmente” di prendere la pistola e dirigersi verso il bagno.
“Alcuni testimoni (37 in totale, ndr.) hanno detto di aver discusso del caso con altri prima di presentarsi al processo – ha dichiarato Masipa durante la lettura della sentenza – Ma io sono del parere che non abbiano distinto tra ciò che loro sono venuti a conoscere di persona e quello che invece hanno sentito da altri o dai media. E non sarebbe saggio confidare su un testimone che confida in un altro testimone”.