Nuova luce sui tafferugli il giorno della finale di Coppa Italia. Il Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) nominato dal Gip nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Ciro Esposito, ha stravolto quella che si pensava fosse la dinamica degli scontri che hanno portato al ferimento (e poi alla morte) del tifoso del Napoli da parte dell’ultrà giallorosso Daniele De Santis, detto “Gastone”: “Si ritiene che il romanista, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante abbia sparato contro i tifosi napoletani”, affermano i tecnici.
Daniele De Santis ha quindi premuto il grilletto in un momento di confusione come reazione all’aggressione dei tifosi del Napoli. La dinamica dell’accaduto è messa nero su bianco stampata sulle oltre 600 pagine agli atti. Ricostruiti tutti gli attimi del tragico 3 maggio 2014. “De Santis cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”.
Subito i legali di De Santis hanno sostenuto che la tesi dell’agguato dunque non troverebbe riscontro “alla luce di quanto descritto dai periti, ci sembra doveroso che le indagini della Procura siano volte anche a chiarire la dinamica di quello che a tutti gli effetti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito”. Così gli avvocati Tommaso Politi e Michele D’Urso.
“Le conclusioni della perizia del Racis vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell’agguato, soprattutto laddove si evidenzia che De Santis ha subito una brutale aggressione già prima del momento degli spari, riportando, tra l’altro, diverse coltellate all’addome”, concludono.