Conti in rosso per le famiglie italiane, che vedono diminuire progressivamente il reddito a disposizione. Secondo il Rapporto sui consumi di Confcommercio siamo tornati ai livelli di trent’anni fa.
“Nel 2014 – si legge nel rapporto – il reddito è stato pari a 17.400 euro (come il 2013), mentre nel 1986 era pari a 17.200 euro. Nel 2013, in particolare, la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 2,5%, con una contrazione del 7,6% in otto anni, durante i quali il reddito disponibile reale pro capite è sceso del 13,1%, pari a un ammontare di 2.590 euro a testa”.
Confcommercio sottolinea che “è in atto una vera e propria ‘terziarizzazione’ dei consumi, vale a dire come le famiglie siano costrette sempre di più a privilegiare i servizi rispetto ai beni. I primi, infatti, coprono ormai il 53% della spesa totale (dal 41,8% del 1992), mentre i secondi sono precipitati dal 58,2 al 47%”.
Non solo: i consumi “obbligati” come la benzina o l’assicurazione coprono ormai il 41% del totale, quindi la cifra che ogni famiglia ha a disposizione per tutto il resto, e su cui ha pertanto libertà di scelta, si è ridotta a 10.900 euro, dai 14.300 del 1992.