“Molte migliaia di nuovi casi di Ebola sono attesi in Liberia nelle prossime tre settimane”. Lo afferma l’Organizzazione mondiale della Sanità nel suo ultimo report, sottolineando la necessità che i Paesi partner si preparino ad un “aumento esponenziale” dei casi nei Paesi dove è attualmente intensa la trasmissione del virus. Gli interventi convenzionali per il controllo dell’epidemia, avverte l’Oms, “non stanno avendo un impatto adeguato in Liberia”, come invece sembra avvenire in altre aree.
Un medico del team Oms verrà ”evacuato” dopo essere risultato positivo ai test per il virus Ebola in Sierra Leone. Il medico lavorava in un centro per il trattamento di Ebola. Per ”assicurare la sicurezza di tutti, l’Oms raccomanderà che le nuove ammissioni siano limitate, mentre un monitoraggio viene effettuato”. Il medico è in condizioni stabili a Freetown e ”verrà evacuato a breve”.
Intanto, oggi l’Unione Africana (Ua) ha chiesto che i provvedimenti restrittivi sui movimenti delle persone e dei beni introdotti in alcuni paesi per contrastare l’epidemia di ebola devono essere revocati per impedire che aggravino le difficoltà economiche del continente.
“È stato stabilito – ha detto ai giornalisti la presidente della Commissione dell’Ua, Nkosazana Dlamini-Zuma, al termine di una riunione ad Addis Adeba – di chiedere agli Stati membri di revocare tutte le restrizioni di viaggio in modo che le persone possano spostarsi da un paese all’altro, commercino e sviluppino attività economiche”.
Gli Stati Uniti, intanto, stanno considerando ulteriori aiuti da stanziare per i paesi colpiti. E secondo notizie di stampa il presidente Barack Obama avrebbe chiesto al Congresso di provvedere ulteriori 88 milioni di dollari per inviare personale esperto in Africa occidentale. Ciò porterebbe i fondi devoluti dagli Usa alle popolazioni colpite ad oltre 250 milioni di dollari. “Se non facciamo lo sforzo ora – ha affermato Obama – c’è la prospettiva che il virus si diffonde oltre l’Africa in altre parti del mondo, c’e’ la possibilità che il virus muti, diventi più facilmente trasmissibile e quindi un serio pericolo per gli Stati Uniti”.