Via libera della Nato alla creazione di una “presenza continua” nell’Est Europa. Nel vertice in Galles, al quale ha partecipato anche il premier italiano Matteo Renzi, i vertici Nato hanno stabilito la nascita di una forza di intervento immediato che avrà cinque basi-deposito nei paesi baltici, Polonia e Romania, e che sarà “molto reattiva”. Ad annunciarlo è stato il segretario Anders Fogh Rasmussen.
Una decisione che suona come una chiara presa di posizione e un messaggio “ai potenziali aggressori. Se anche dovessero solo pensare di attaccare un alleato, sappiano che dovranno affrontare l’intera Alleanza”. Intanto però Russia e Ucraina a Minsk trovano l’accordo per una tregua che sembra poter essere duratura: alla fine del colloquio con i grandi del mondo, Angela Merkel ammette che le sanzioni pronte per Mosca potrebbero essere sospese con il cessate il fuoco.
Nell’agenda del vertice anche la questione terrorismo, di centrale importanza anche alla luce degli attacchi sferrati dall’Isis nei giorni scorsi.
Nascerà anche una task force multinazionale per bloccare il flusso di combattenti stranieri che arrivano in Siria e da lì approdano in Iraq. La coalizione internazionale anti-Isis dovrà inoltre dare sostegno militare all’Iraq, contrastare le forme di finanziamento dell’Isis, affrontare le crisi umanitarie e delegittimanre l’ideologia. “I combattenti stranieri rappresentano una grave minaccia per gli alleati della Nato – sottolineano il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il capo del Pentagono, Chuck Hagel -. Lavoreremo di concerto per annullare ogni fonte di entrata per l’Isis, anche sul fronte del commercio dei prodotti petroliferi. E riterremo responsabili tutti coloro che violeranno i divieti internazionali su tale commercio”.