Potrebbe arrivare già domani il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato che nel corso di un colloquio telefonico tra il presidente russo Putin e quello ucraino Poroshenko è stato raggiunto l’accordo “sui passi che favorirebbero al più presto la fine delle ostilità tra i reparti militari”.
Le condizioni di Putin per la tregua sono chiare: ritiro delle truppe ucraine dal sud-est, cessazione delle azioni militari dei ribelli, esclusione dell’uso dell’aviazione contro i civili, pieno e oggettivo controllo internazionale del cessate del fuoco, scambio di prigionieri, apertura di corridoi umanitari per i rifugiati e la consegna di carichi di aiuti umanitari alla popolazione del Donbass. Ma da parte del governo ucraino arrivano segnali contrastanti, con l’annuncio di un non meglio precisato “Progetto Muro” per “costruire una vera frontiera con la Russia”.
Intanto al vertice Nato in corso in Galles si discute proprio della difficile situazione in Ucraina, dove di giorno in giorno la situazione è diventata più incandescente. “Dobbiamo essere uniti – ha ribadito il premier italiano e presidente di turno dell’Ue Matteo Renzi – nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale. La nostra reazione all’escalation militare della Russia deve essere ferma e rapida. Noi dobbiamo aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni. Siamo pronti ad allargare il campo di misure restrittive nella finanza, nella difesa”.
“Se la Russia è pronta a trovare una soluzione politica – ha dichiarato i presidente americano Barack Obama – allora siamo pronti anche noi”.